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 2014  ottobre 12 Domenica calendario

LA SISTINA SOTTO UNA NUOVA LUCE


L’annuncio di un misterioso occhiale che permetterà ai turisti di effettuare un tour virtuale della Cappella Sistina, tranquillamente nel proprio albergo, prima di accedere a quella vera, in modo da accorciarne i tempi di permanenza. E una visita nella Cappella per inaugurare il nuovo impianto di climatizzazione e il nuovo sistema a led che mette in risalto ogni dettaglio degli affreschi. Sono le sorprese che attendono gli 800 studiosi di tutto il mondo invitati il 30 e 31 ottobre alla tavola rotonda La Cappella Sistina venti anni dopo. Nuovo respiro, nuova luce , organizzata da Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, per i 450 anni dalla morte di Michelangelo e fare il punto sulla conservazione dei suoi affreschi. Tra i relatori, Gianluigi Colalucci che diresse i lavori sulla volta e sul Giudizio dal 1979 al 1995 e Nazareno Gabrielli che lo affiancò con le ricerche in laboratorio. Colalucci lavorò per 16 anni seguito minuto per minuto da una telecamera della Nippon Television Corporation, sponsor dell’impresa.

Quelle riprese non sono mai state viste. Ora, per la prima volta, alcuni spezzoni sono stati montati da Nino Criscenti in un documentario che verrà proiettato durante il convegno. Lucina Vattuone, responsabile dell’ufficio stampa dei Musei, parlerà della fortuna mediatica dei dipinti di Michelangelo dopo la pubblicità planetaria dei restauri. E di come questa fortuna abbia rischiato di trasformarsi in un danno.
L’incremento dei visitatori è stato impressionante. Erano un milione e mezzo all’anno prima dei restauri. Hanno toccato i due milioni tra il 1985 e il 1989 quando è stata scoperta la volta. Sono diventati 4 milioni nel 1994 quando Giovanni Paolo II inaugurò la pulitura del Giudizio . Oggi sfiorano i sei milioni. Numero pericoloso per la conservazione gli affreschi. I responsabili dei Musei Vaticani, in previsione di un affollamento nella Sistina, alla fine dei restauri fecero realizzare un impianto, per l’epoca all’avanguardia, di ricambio d’aria. Ma non immaginarono che questo affollamento sarebbe diventato difficile da gestire. L’impianto aveva il difetto di essere tarato per un numero di visitatori che era la metà di quello attuale. L’urgenza di rinnovarlo emerse nel 2010. Racconta a «la Lettura» Vittoria Cimino, responsabile dell’ufficio del Conservatore dei musei: «Ci accorgemmo che sugli affreschi dei pittori quattrocentisti, che ornano la fascia mediana delle pareti, erano apparsi degli sbiancamenti. Fu nominata una commissione di tecnici diretta da Arnold Nesselrath, delegato per i dipartimenti scientifici, e si scoprì che questi sbiancamenti erano causati dall’anidride carbonica, che dopo aver ristagnato nell’aria si posava sulle superfici creando un velo di carbonato di calcio». Dopo tre anni di studi ambientali e simulazioni, Vittoria Cimino, Paolo Mandrioli del Cnr di Bologna, Mauro Matteini del Cnr di Firenze, Ulderico Santamaria del laboratorio dei Musei Vaticani, conclusero che un nuovo impianto di climatizzazione era inevitabile. Poi, con i tecnici della Carrier, l’azienda che aveva realizzato il primo impianto, misero a punto le caratteristiche necessarie a un nuovo sistema. Nel frattempo si era fatta avanti la Osram, proponendo un progetto di illuminazione a led. Entrambi i progetti furono offerti gratis dalle aziende. Paolucci ha calcolato che se avessero dovuto pagarli, sarebbero costati intorno ai tre milioni di euro.

I lavori sono cominciati l’11 giugno. Chi, l’estate scorsa, si trovava a camminare per Borgo e di Prati, i due rioni intorno al Vaticano, vedeva galleggiare sopra i palazzi racchiusi nelle mura Leonine tre enormi gru, puntate verso il tetto della Cappella Sistina. Servivano a smontare i motori del vecchio impianto collocati sui terrazzamenti esterni. Ma nessuno ha potuto vedere quello che succedeva di notte sotto la volta con le scene bibliche dipinte da Michelangelo. Ogni sera, dopo l’uscita dei visitatori, la Cappella veniva invasa da ponteggi mobili e da un esercito di tecnici specializzati in impianti di illuminazione e di climatizzazione, storici dell’arte, restauratori, scienziati della chimica e della fisica. Hanno lavorato per oltre cento notti, fino ai primi chiarori dell’alba, in condizioni delicatissime. «Ogni mattina — ricorda Cimino — «ringraziavamo il Signore per essere riusciti a superare la sfida delle polveri causate dallo stritolamento dei vecchi impianti e il pericolo delle vibrazioni prodotte dalle attrezzature».
Anche le immagini di questi lavori saranno proiettate su grandi schermi durante il convegno. Si vedranno in primo piano, sotto le finestre, i nuovi diffusori che consentono una portata d’aria 5 volte superiore a quella del vecchio impianto. Aria che viene rifratta all’interno del diffusore stesso prima di essere lanciata, in modo che i flussi non vadano a schiantarsi sulle pareti troppo violentemente come prima. Quest’aria viene poi aspirata senza sosta e pulita dall’eccesso di anidride carbonica prima di essere reintrodotta nell’ambiente. Basterà a salvare la Sistina dall’assalto del turismo di massa? E se i visitatori continueranno ad aumentare, come è prevedibile, si dovrà ricorrere al numero chiuso? È etico respingere coloro che chiedono di entrare nel santuario della cristianità? Quali sono le possibili alternative? Sono i temi che Paolucci e monsignor Paolo Nicolini, delegato amministrativo-gestionale dei Musei Vaticani, affronteranno a conclusione del convegno.