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 2014  ottobre 12 Domenica calendario

LA STRAGE DEI TRATTORI: UNA VITTIMA OGNI DUE GIORNI

In questa lunga estate che sembra non finire si continua a morire nei campi. Solo tra maggio e giugno sono morte più persone nelle campagna che in autostrada: la principale causa è il trattore. Hanno perso la vita, schiacciate da questi mezzi agricoli, ben 136 persone dall’inizio dell’anno. Quasi ogni settimana qualcuno muore a causa del trattore. Le vittime sono anziani e giovani, talvolta anche minori, uomini ma anche donne. Secondo l’Osservatorio Morti Verdi de il Centauro-Asaps, nel primo semestre del 2014 gli incidenti con mezzi agricoli sono stati195. Un fenomeno che interessa tutta l’Italia: il 53 per cento degli incidenti avvengono al Nord, il 27 al Centro e il 20 al Sud. Ma i trattori sono anche protagonisti di molti sinistri stradali, nel 25 per cento dei casi si scontrano con auto e moto. E se nella maggior parte la vittima è il conducente, quest’anno sono state coinvolte anche cinque persone terze e un passeggero.
Gli incidenti sono in aumento rispetto allo scorso anno del 10,6 per cento. Solo a maggio sono morti in 21: quasi una vittima al giorno. In 14 episodi il conducente era straniero, un dato sintomatico del crescente impiego di manovalanza d’oltreconfine nelle campagne nostrane. La maggior parte degli incidenti avviene di giorno e coinvolge, nel 38,2 per cento dei casi, anziani over 65. Ma l’età delle vittime di incidenti causati da trattori è molto varia e sono sempre di più i giovani che ritornano alla campagna, lo dimostra anche il boom di iscrizioni negli istituti e nelle facoltà di Agraria.
Il 30 agosto è stato un ragazzo di quindici anni, Andrea Locatelli, a perdere la vita cadendo dal trattore di famiglia, a Blello (Bergamo). Tre giorni fa un 23enne, Michele Santino Testa, è morto schiacciato dal trattore con cui stava arando un campo a Gildone (Campobasso). A Parma madre e figlia sono morte nello stesso modo e altri familiari sono rimasti feriti. Il 30 settembre è morta Rosetta Di Paola, 60 anni, che ha perso il controllo del trattore che guidava, in provincia di Benevento.
Le storie sono centinaia. Spesso a uccidere i contadini sono mezzi obsoleti, privi di cinture di sicurezza o di cabina protettiva. I trattori si ribaltano facilmente percorrendo zone collinari in pendenza. I nuovi modelli sono sicuri, il problema è riuscire a comprarli: i prezzi vanno dai dieci ai quattrocentomila euro. “Basta un tronco di 25 centimetri per far perdere aderenza e a far ribaltare un trattore – racconta Giordano Biserni, presidente dell’Associazione sostenitori ed amici della polizia stradale –. A volte sono persone con l’hobby dell’agricoltura, i cosiddetti agricoltori della domenica. Inesperti nel maneggiare questi mezzi”.
L’Inail ha dato un contributo di 16 milioni per mettere in sicurezza i mezzi. Ma sembra non bastare: “Sono arrabbiato, perché nessuno s’interessa al problema. Un ministro dell’Agricoltura che non prende seriamente un dato del genere è lo specchio di un paese in cui i lavoratori non contano nulla”, spiega Carlo Soricelli, presidente dell’Osservatorio indipendente morti sul lavoro di Bologna. Nella classifica (nera) delle morti bianche l’agricoltura occupa il primo gradino: il 42 per cento delle morti sul lavoro avviene il campagna e il 68 per cento di queste è dovuto all’uso del trattore. Il 28 febbraio di quest’anno l’Osservatorio ha inviato a Renzi, Poletti e Martina un’email per chiedere una campagna d’informazione e una legge per dotare i vecchi trattori di protezioni anti schiacciamento. Ma fino ad oggi, spiega Soricelli, “nessuno ha risposto”.
Mariateresa Totaro e Caterina Grignani, il Fatto Quotidiano 12/10/2014