Angelo Aquaro, la Repubblica 12/10/2014, 12 ottobre 2014
IL BIOGRAFO DI STEVE JOBS E DI TUTTI GLI ALTRI GENI
Come si diventa Steve Jobs? Anche nascendo nel posto giusto al momento giusto. Sarà mica un caso che proprio il biografo del genio di Apple, cioè Walter Isaacson, è anche l’autore di una bellissima storia di Benjamin Franklin: il papà, oltre che degli Stati Uniti, di tutti i suoi inventori — Jobs compreso. L’ambiente insomma conta: eccome. Adesso sempre Isaacson sembra volerlo sottolineare nel suo ultimo The Innovators: che è la biografia non di un solo grande ma di tantissimi. Già il sottotitolo dice molto: «Come un gruppo di hacker, geni e smanettoni ha creato la Rivoluzione Digitale». Occhio però: perché il gruppo di cui qui si discetta è diffuso non nello spazio ma nel tempo. Si parte nientemeno che da Ada Lovelace, la scienziata figlia di Lord Byron per arrivare all’immigrato sovietico Sergey Brin: dimostrazione che la nascita nel posto giusto al momento giusto sarà mica un caso ma — come vuole il mito della frontiera Usa — è sempre il prodotto della predeterminazione della volontà. La stessa alla base della mission di Isaacson. Recensendolo il New York Times cita l’ennesima autobiografia: ma stavolta del suo autore. «Mio papà e i miei zii erano ingegneri elettronici — scrive lo storico — e come molti altri personaggi in questo libro anch’io sono cresciuto in una cantina tra circuiti da saldare, radio da smontare, cavi e scatole di transistor». Da noi sarebbe curriculum da Scuola Radio Elettra: in America ti cambia la vita. Come si diventa biografi di Steve Jobs? Anche nascendo nel posto giusto al momento giusto.
Angelo Aquaro, la Repubblica 12/10/2014