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 2014  ottobre 12 Domenica calendario

Si parla molto di Fedez (Federico Leonardo Lucia), il rapper giudice di X Factor . Nel comporre l’inno per i pentastellati radunati al Circo Massimo ha puntato al bersaglio grosso: «Caro Napolitano te lo dico con il cuore, o vai a testimoniare oppure passi il testimone»

Si parla molto di Fedez (Federico Leonardo Lucia), il rapper giudice di X Factor . Nel comporre l’inno per i pentastellati radunati al Circo Massimo ha puntato al bersaglio grosso: «Caro Napolitano te lo dico con il cuore, o vai a testimoniare oppure passi il testimone». Un performer dalle rime facili: frasi fatte, metrica un tanto al chilo. Fa niente, dice Fedez: «L’artista nasce e muore incoerente, fatevene una ragione. I rapper sono come i politici, si fanno corrompere e cambiano idea ogni cinque minuti… L’ underground non ti odia quando ti vendi, ma quando ti iniziano a comprare». Due deputati del Pd sono caduti nella trappola e hanno goffamente tirato in ballo Sky, l’editore del talent. Chiedere a un rapper di essere logico è come voler convertire Voltaire all’irrazionalismo. Anzi, l’incoerenza è la fede di Fedez. È diventato famoso con la canzone Alfonso Signorini (eroe nazionale) : almeno sulla carta, una lettura sarcastica. Ma del videoclip è protagonista lo stesso Signorini, in carne, ossa e calzamaglia rosa, ed ecco che la corrosione si fa connivenza (più copertina su Chi). Va in tv, ma critica chi la guarda. Nudo e tatuato, troneggia sul Rolling Stone italiano. L’incoerenza è la sua virtù. Puntare il dito sul marcio, ma starci del tutto dentro: comodi, distaccati, divertiti. Non è il solo: il populismo garantisce ai contenuti di poter cambiare mille volte verso e direzione. Ma intanto la scena è occupata. Basta esserci, per avere (la) ragione.