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 2014  ottobre 11 Sabato calendario

Ebola, 4mila soldati Usa in Africa La Ue pensa all’invio di militari Las Vegas, aereo in «quarantena» sulla pista Paolo Mastrolilli L’Onu rilancia l’allarme per l’epidemia di Ebola, che ha già fatto circa 4

Ebola, 4mila soldati Usa in Africa La Ue pensa all’invio di militari Las Vegas, aereo in «quarantena» sulla pista Paolo Mastrolilli L’Onu rilancia l’allarme per l’epidemia di Ebola, che ha già fatto circa 4.000 morti in tutto il mondo, e sollecita i Paesi membri a fare «tutto il possibile in fretta per fermarla», mentre sul terreno in Africa si schierano i militari americani incaricati di combatterla. Anche l’Europa mobilita le proprie risorse, valutando l’invio di soldati per il supporto logistico. Ieri la crisi è stata al centro di un dibattito all’Assemblea Generale dell’Onu, dove l’inviato del Palazzo di Vetro per l’ebola, David Nabarro, è stato molto esplicito: «I casi raddoppiano ogni tre o quattro settimane. Questa è una minaccia globale che richiede una risposta globale». In totale, le vittime hanno superato la soglia di 4.000, e il pericolo dell’estensione del contagio in altri continenti si fa sempre più concreto: «Dovremo vivere per sempre con l’Ebola, bisogna agire subito». Gli Stati Uniti hanno già avviato il loro intervento, che arriverà a mobilitare fino a 4.000 soldati, cioé più di quelli schierati finora per fronteggiare i terroristi dell’Isis in Iraq. Lo spiegamento delle forze si è visto ieri a Monrovia, la capitale della Liberia, dove sono atterrati quattro aerei MV-22 Ospreys e due KC-130, con a bordo altri 100 marines, che hanno portato a 300 il numero totale dei militari Usa schierati in questo Paese. Il compito dei soldati è realizzare in fretta le strutture primarie necessarie a interrompere la catena del contagio, ossia gli ospedali da campo dove isolare e curare i pazienti. Quelli locali infatti sono fatiscenti, inadeguati nel numero dei letti disponibili, e negli strumenti in dotazione. Così i malati non vengono né curati, per quanto possibile mantenendoli in vita in attesa che il sistema immunitario reagisca, né isolati, per evitare altre infezioni. In totale i soldati americani puntano a rendere disponibili in breve tempo circa 17.000 letti, mentre i medici addestrano il personale sanitario su come trattare i pazienti per impedire il contagio, e distribuiscono i materiali necessari. L’Europa si prepara a seguire, cominciando da una riunione della Ue che l’Italia ha chiesto di tenere il prossimo 16 ottobre, in modo da coordinare gli sforzi dei vari Paesi membri. Anche la mobilitazione del Vecchio continente verrà affidata principalmente ai militari, non per svolgere funzioni di sicurezza, ma solo di logistica e trasporto. Londra ha promesso di inviare oltre 700 soldati, gli altri Paesi devono definire la quantità e la tipologia degli aiuti. All’Italia in particolare sono stati richiesti gli aerei per evacuare il personale sanitario internazionale che restasse contagiato. Al momento sarebbero circa 200 i medici e infermieri infettati, tra quelli locali e quelli stranieri. Un aereo commerciale è stato isolato sulla pista dell’aeroporto McCurran a Las Vegas perché due persone sono sospette di sintomi compatibili con quelli del virus Ebola. Una rete locale del Nevada ha riportato la notizia, ma nessuna conferma è arrivata dal Southern Nevada Health District. Alcuni passeggeri hanno twittato direttamente dall’aereo, raccontando di essere bloccati a bordo con due viaggiatori provenienti dall’Africa che accusavano forti malori.