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 2014  ottobre 11 Sabato calendario

SCANDALO ALLUVIONE

L’INTERVISTA / MAURIZIO MAGGIANI, SCRITTORE
“Troppe speculazioni edilizie questa città è una rovina abitata”
STEFANO BIGAZZI
UNA regina disadorna, Genova. Il titolo del romanzo di Maurizio Maggiani — un poema dedicato alla città, lui apuano genovese per amore e mai per forza — sintetizza la prostrazione del capoluogo, la sua sconfitta di fronte all’acqua.
Un giardino di cemento, che lo scrittore conosce bene: «Ho avuto la fortuna, il privilegio di mettermi per strada e girarla tutta pezzo per pezzo, non solo il centro storico, tutta, da Ponente a Levante, ho impiegato più di cinque anni e non l’ho nemmeno vista tutta. Genova è quella che è, una città che non può che naufragare in se stessa, non credo esistano soluzioni».
Oltre vent’anni fa il governatore, Claudio Burlando, allora sindaco di Genova, propose di radere al suolo interi quartieri e ricostruirli diversamente.
Abbattere, intanto.
«Non credo oggi lo farebbe qualcuno, e quante delibere edilizie avrà firmato la Regione in questi anni? Genova è una rovina abitata, c’è gente che si è ammazzata di lavoro per una casa a Quezzi alta».
Lei parla di quello che per decenni è stato preso a paradigma della cementificazione: Quezzi, antico borgo lungo cui scorre il rio Fereggiano, tra le prime cause del disastro.
«Non c’è alternativa, così come non c’è n’è una nelle Cinque Terre, dove dovrebbero smettere di fare i milionari, vendendo case, e rispettare il territorio, lì non vado più, da cinque anni, non è possibile assistere a questo cannibalismo svergognato, e credo che di fronte a tutto questo l’unica cosa sensata sia che i genovesi puntino il dito sul proprio, sul nostro occhio. Ognuno ha la sua parte di responsabilità, anche solo per omissione: la sopportazione del degrado è una colpa pesante».
Anche tacere è un piccolo grande crimine. Ma la gente reclama imputati, decide colpevoli, allestisce processi.
«Prendiamo l’Arpal: per le previsioni meteo usa modelli matematici comuni, che non funzionano più, quelli che indicano per esempio la formazione di temporali strutturati. E un temporale strutturato è qualcosa di pericoloso, occorre un tipo di allerta particolare? Oppure prendersela con il sindaco di Genova, Marco Doria, perché era a teatro, giovedì sera. C’ero anch’io a teatro, l’altra sera, se la prendano anche con me».
Sia ottimista, nei suoi libri in tanto dolore sono squarci di allegria che testimoniano la vita.
«Dobbiamo imparare a vivere nel disastro, se vogliamo vivere. Costruire una cultura della sopravvivenza nel disastro. Perché tutto questo va bene a molti, e non solo agli speculatori, anche a chi pensa di poter avere un appartamento a Genova a poco prezzo e si accontenta, chi pensa di potere avere un vigneto nelle Cinque Terre che può diventare un parcheggio. Ho visto anche questo».
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“ Ognuno qui ha la sua parte di responsabilità anche solo per omissione

MAURIZIO MAGGIANI SCRITTORE