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 2014  ottobre 11 Sabato calendario

AMMALATO O DEPOSTO? IL MISTERO DI KIM JONG-SUN

Non si faceva vedere in pubblico da più di un mese. E non si è visto neanche ieri, giorno del 69°anniversario della fondazione del Partito dei Lavoratori, il partito unico nordcoreano. Assente anche alla cerimonia al «Palazzo del Sole», il mausoleo dove sono custoditi i corpi imbalsamati del padre e del nonno. Dov’è finito Kim Jong-un, il 31enne (questa è l’età presunta, nessuno la conosce con certezza) dittatore nordcoreano?
Dopo il concerto seguito con la «first lady» Ri Sol-ju il 3 settembre, il leader è sparito dai radar dei media nordcoreani. La sua prolungata assenza, resa ancora più evidente dal clamoroso forfait di ieri, ha dato adito ad ogni sorta di ipotesi, tutte impossibili da confermare: gli 007 giapponesi dicono soffra di gotta, riferendosi alle ultime immagini pubbliche, dove zoppicava visibilmente. Il suo stile di vita tutto «dittatura e sregolatezza» non starebbe facilitando la guarigione da una malattia strettamente legata alla dieta e alla salute fisica. Altri dicono, invece, che lo zoppicare sia stato causato da una frattura a una caviglia, e che Kim abbia il piede ingessato. Che un leader si mostri malato o - peggio - infermo e con uno stivale di gesso bianco non è ammissibile. Altri ancora sostengono che Kim le caviglie se le sia rotte entrambe, una possibilità che prolungherebbe inevitabilmente la convalescenza, e dunque l’assenza dagli schermi della propaganda nazionale. Infine, ed è quello che si vocifera in ambienti d’intelligence Usa e occidentale, si ritiene sia stato deposto, forse arrestato o perfino giustiziato e che al posto suo governi ora la sorella, 26 anni, Kim Yo Jong. L’unica certezza in questo mistero è che la Corea del Nord continua ad essere uno dei Paesi più impenetrabili e misteriosi al mondo, e che anche gli esperti si ritrovano a osservare le immagini ufficiali studiando l’ordine di apparizione dei generali per cercare di avere indizi su quanto avviene all’interno. Perfino a Pechino si interroga.
Le notizie ufficiali sono insufficienti a chiarire la situazione: «Non c’è nessun problema con la salute di Kim», ha detto l’agenzia di stampa di Pyongyang la settimana scorsa, e da allora più nulla, se non qualche articolo pubblicato spacciato per opera dello stesso Kim. La Corea del Sud, che ha un’intensa attività di intelligence per cercare di capire cosa avviene al Nord, nega la possibilità di un golpe, teoria in parte confermata dallo scambio di colpi di artiglieria al 38° parallelo, che funge da linea di divisione tra le due Coree, e che dimostrerebbe che il potere a Pyongyang è in una fase sufficientemente stabile da potersi permettere una scaramuccia.
I colpi sono stati esplosi dopo che alcuni attivisti sudcoreani hanno lanciato oltreconfine dei palloni aerostatici con messaggi contro il regime e in particolare contro Kim Jong-un. Il quale però, ovunque sia, non si è premurato di lanciare i soliti strali contro Seul.