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 2014  ottobre 11 Sabato calendario

INSOPPORTABILE

«Tutti pensano che sia insopportabile ma non è assolutamente così. È il calciatore più altruista che abbia mai conosciuto, è un peccato che il mondo intero creda il contrario» (Carlo Ancelotti parlando di Ibrahimovic).

DISPERAZIONE «Nella mia squadra vorrei sempre Ibrahimovic. Nei momenti di difficoltà o addirittura di disperazione è quello a cui lanciare il pallone, nella speranza che poi ci pensi lui» (Gianni Rivera).

DURISSIMI «Se Zeman allenasse la squadra più forte del mondo vincerebbe? Farebbe fatica. Non per una questione di gioco, ma perché ai campioni è difficile imporre i suoi sistemi di allenamento, che sono durissimi» (Gigi Di Biagio).

COME «Sa scherzare come Ancelotti ma quando serve sa farsi sentire come Capello». (Mister Allegri secondo Massimo Ambrosini, ora commentatore Sky).

DIFFERENZE «C’è una profonda differenza tra i contratti di oggi e i nostri, una differenza sostanziale: e cioè che i nostri cartellini appartenevano alla società. Se volevi andartene e la società non accettava di cederti, nulla da fare: restavi a vita. E se invece il club voleva venderti, ti vendeva e sceglieva a chi venderti» (Franco Causio).

ATTENZIONE «Le altre sono abituate, sono già state in mezzo a tutta questa attenzione, io non lo so, mi sembra così strano» (Cristina Chirichella).

TESTARDE «Allenarsi bene vuol dire anche giocare bene. In campo però c’è una pressione diversa. Credo però che anche le più giovani la stiano gestendo bene. Mi piacciono queste ragazze: sono testarde e inquadrate in quello che fanno» (Eleonora Lo Bianco).

BIONDA «Tre settimane dopo esserci lasciati, Luca già si faceva vedere con la Pellegrini. Avevo voglia di vomitare, piangere, urlare e strappare gli occhi a quella bionda che si era presa gioco di me facendomi grandi sorrisi quando ci vedevamo, per poi coccolarsi il mio ragazzo appena mi voltavo» (Laure Manaudou ricordando la relazione con Filippo Marin nella sua autobiografia).

DITA «L’indice della mano destra mi faceva male, ma non avevo fatto le lastre perché speravo guarisse prima. L’ho fatto vedere dal dottor Soragni che trovato la frattura dell’ultima falange: ci vorranno 4 settimane. Io freno con 3 dita: proverò a imitare Stoner, che usava solo il medio, ma dopo 20 anni è dura cambiare abitudine» (Valentino Rossi).