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 2014  ottobre 09 Giovedì calendario

A CHE SERVE IL PARLAMENTO SE NESSUNO DEGLI ONOREVOLI SI PERSUADE DELLE (EVENTUALI) BUONE RAGIONI DELL’ALTRO?

Non credo che un parlamentare abbia mai cambiato idea in aula, in seguito al «convincente» discorso di un collega.
L’eloquio serve solo al proprio ego e non cambia l’orientamento dei parlamentari. Dobbiamo pensare ad una nuova forma di democrazia, togliere gli orpelli della demagogia e adeguarsi ai tempi.
La più bella Costituzione del Mondo non serve se non supportata dal più efficiente Parlamento del Mondo.
Il declino è palpabile, stiamo affondando perché la nave è troppo carica e l’equipaggio litiga per una partita a poker.
Vittorio Cirilli
Anche l’Austriaaiuta la famiglia
Mi permetto di riportare l’esperienza di una collega austriaca che da poco è diventata mamma.
Elisabeth, 32 anni, è musicista libera professionista (ebbene sì, in Austria si può vivere dignitosamente facendo il musicista), proprietaria assieme al marito (che ha un lavoro stabile) di un appartamento a Vienna.
Alla nascita della figlia ha optato per avere la possibilità di lavorare con un reddito massimo di 16.000 euro l’anno netti dalle detrazioni delle spese che il regime (senza Iva) di libera professione le permette (dagli strumenti musicali ai mezzi di trasporto pubblici a una parte di spese dell’appartamento che le serve da «studio» e molte altre). Con questa possibilità di reddito lo stato le passa 600 euro mensili per il mantenimento della figlia per i primi due anni più altri 100 mensili per le spese di istruzione fino ai 25 anni!
I politici e i sinodi si risparmino la fatica di illuminarci sul perché in Italia non si fanno figli.
Alberto Grazzi
L’Autorità calcistica del Paese
Ancor prima della sentenza della Uefa in molti avevano intuito che al presidente della Figc mancava qualche requisito essenziale per essere eletto, tra costoro non i presidenti di club che hanno prima caldeggiato e poi sancito la nomina, approvandone il comportamento: coloro che ora rappresentano l’autorità calcistica del Paese.
Piero D’Agostino
La grande fatica di calcolare le tasse
Le tasse si accavallano ormai in modo spaventoso e quasi fatichi a stare dietro a tutte le scadenze. Ma la politica continua a proclamare che semplificheranno i tributi, intanto a me sembra che li continuino a moltiplicare.
Avevamo appena imparato a calcolare l’Imu e l’Ici e oggi ci troviamo a dover calcolare la Tasi.
L’unico «vantaggio», tra l’altro, sarebbe che nella nuova tassa mancano le detrazioni per la prima casa e quindi per una aliquota più bassa paghiamo più della vecchia Ici.
I nostri amministratori continuano ad accanirsi sulla casa di proprietà come se avessero agevolato i cittadini nell’acquisto e nella manutenzione.
Gli unici esenti sono sempre i soliti (banche, istituti di culto eccetera…)
Sistematicamente si continua a punire le formiche (che con tanta fatica si sono costruiti una casa) e premiare le cicale (tanti presi tanti spesi )con un aiuto per il pagamento del canone di affitto e esenzioni per la Tasi.
Tutti dovremmo essere capaci di calcolare quanto si deve pagare, ma per colpa di quel cervellone che propone formule matematiche pazzesche tutti dobbiamo rivolgerci a un professionista.
La matematica mi piace ma così è troppo!
Giuseppe Filippone
Aggiornate il catasto
Visto che molte tasse (Tari, Tasi, Imu...) ruotano intorno alla casa ma ci sono sempre delle controversie perché il catasto non è aggiornato, una volta per tutte facciamolo.
Quanti governi hanno annunciato di fare l’aggiornamento ma per mancanza di soldi e personale non si fa nulla.
Allora la mia proposta è: abbiamo tanta gente, purtroppo, in cassa integrazione: tra questi ci sono ingegneri architetti, informatici geometri eccetera; visto che ogni comune ha un ufficio tecnico, diamogli del personale preso dalla cassa.
Chiediamo solo quattro ore al giorno e penso che tanti sarebbero contenti di essere impegnati. Benissimo, qualcuno dirà «ma non è meglio assumere visto che c’è tanta disoccupazione?» Certo, ma se i soldi non ci sono? Questi professionisti, ripeto, purtroppo sono pagati e poco ma pagati, utilizziamoli per il periodo che serve e poi se le cose miglioreranno si possono anche assumere.
Con questo sistema si potrebbe dare una mano a scuole, ospedali, musei eccetera. Non me ne vogliano quelli che sono in cassa, è una mia proposta per dare una mano a questa barca con tanti buchi e migliorare i servizi.
Angelo Massotti
Ma in Parlamento non si ascoltano
Non credo che un parlamentare abbia mai cambiato idea in aula, in seguito al «convincente» discorso di un collega.
L’eloquio serve solo al proprio ego e non cambia l’orientamento dei parlamentari. Dobbiamo pensare ad una nuova forma di democrazia, togliere gli orpelli della demagogia e adeguarsi ai tempi.
La più bella Costituzione del Mondo non serve se non supportata dal più efficiente Parlamento del Mondo.
Il declino è palpabile, stiamo affondando perché la nave è troppo carica e l’equipaggio litiga per una partita a poker.
Lettera di Vittorio Cirilli, La Stampa 9/10/2014