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 2014  ottobre 09 Giovedì calendario

SECONDO AMERICANI, CINESI, RUSSI, GIAPPONESI IN COREA DEL NORD È SUCCESSO QUALCOSA. LA STORIA CHE KIM JONG-UN SAREBBE MALATO È SEMPRE MENO CREDIBILE SECONDO I SERVIZI SEGRETI SUDCOREANI

La scomparsa di Kim Jong-un fa scattare l’allarme tra le super-potenze. Da Washington a Pechino, da Mosca a Tokyo, i leader del mondo ora temono che dietro l’assenza del giovane dittatore della Corea del Nord possa nascondersi un tentativo di golpe militare, se non un colpo di Stato già consumato. Secondo i servizi segreti sudcoreani la versione di un «malessere», o di una «convalescenza post- operatoria», perde credibilità di ora in ora. Il ministro della Difesa di Seul ha detto che Kim Jong-un si trova adesso «da qualche parte a nord di Pyongyang». Ad oltre un mese dall’ultima uscita pubblica, è la prima volta che una fonte ufficiale conferma che il “maresciallo in capo” non è più nella capitale, centro strategico per il mantenimento del potere interno, per il controllo di armi atomiche e depositi di uranio. L’ex responsabile del contro-spionaggio di Pyongyang, Jiang Jin Sung, ha detto che il “comandante supremo” sarebbe stato esautorato dai militari. Il potere sarebbe stato assunto dal “Dipartimento organizzativo e di orientamento” del Partito dei lavoratori, guidato dal generale Hwang Pyong-so, numero due del regime. Con lui la sorella minore del dittatore, Kim Jong-jeong di 26 anni. Voci e scenari restano impossibili da verificare: l’allarme caos che scuote le cancellerie internazionali è giustificato però da un incrocio di fatti senza precedenti. Kim Jong-un e la moglie Ri Sol-ju sono scomparsi dal 3 settembre. Il 26 settembre il giovane leader non ha presieduto la riunione straordinaria dell’Assemblea suprema del popolo e domani non risulta negli inviti alle cerimonie per il 69° anniversario dalla fondazione del partito. Pyongyang è blindata da giorni e nemmeno i dirigenti comunisti possono entrare o uscire dalla capitale. Nel fine settimana, dopo cinque anni di relazioni interrotte, una delegazione al massimo livello del Nord ha improvvisamente passato il 38° parallelo e ha incontrato alcuni ministri del Sud. A presentarsi è stato proprio Hwang Pyong-so, arrivato con il jet personale del dittatore e con gli uomini della sua scorta, da sempre riservata al massimo leader. Altra novità assoluta, l’ammissione, da parte di Pyongyang, dell’esistenza dei campi di lavoro, finora sempre negata. Per quanto riguarda Kim, la propaganda del regime prima ha taciuto, poi ha dichiarato che «non sta bene». Ma non è nelle condizioni di mostrare sue immagini recenti. L’intelligence giapponese sostiene che il dittatore soffra di gotta, sia paurosamente ingrassato, minato dal diabete e che sia stato operato per una frattura alle caviglie. Spaccarsi entrambe le articolazioni, a meno di un incidente, è indice di gravi patologie. Per questo sale il timore che a Pyongyang si stia consumando una drammatica resa dei conti e che la Corea del Nord possa finire fuori controllo. Fonti di Pechino sostengono che l’esercito avrebbe deciso solo di «affiancare» il despota. Kim potrebbe così essere mantenuto in carica formalmente ancora per un po’, il tempo necessario per blindare il nuovo potere. Nessuno esclude il colpo di scena, ossia la ricomparsa del “giovane leader”. Su un punto però i servizi di tutto il mondo concordano: difficilmente il profilo del regime del Nord tornerà quello di prima.
Giampaolo Visetti, la Repubblica 9/10/2014