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 2014  ottobre 01 Mercoledì calendario

IL GIALLO DELLA STREGA BAMBINA


È un giallo antico, che risuona di paure ancestrali e rituali che sposano la sepoltura con il supplizio. Affiora ad Albenga, nel sepolcreto di San Calocero, datato intorno al V-VI secolo. E ha la forma di uno scheletro che, appena scoperto, ha fatto percorrere un lungo brivido di sorpresa e di inquietudine all’équipe di archeologi al lavoro. Lo scheletro è quello di una bambina, alta 148 centimetri, che, per lo stato delle ossa ritrovate, non doveva avere più di 13 anni quando è morta. Ma la scoperta ha squadernato subito dopo un mistero che si annuncia intricatissimo. Perché la bambina è stata sepolta a faccia in giù. Una sepoltura tecnicamente definita “anomala” e riservata solitamente a chi, in vita, faceva paura. Una strega, forse. Un’indemoniata. Una persona che doveva avere il viso schiacciato nel terreno, in modo che l’anima non potesse fuoriuscire dalla bocca e non poetesse così partecipare a terrificanti danze sabbatiche. È questo, per ora, il sospetto più accreditato. Ma la storia della strega bambina si complica, perché è stata ritrovata proprio accanto alla chiesa di San Calocero. Una grande stranezza. Perché di solito streghe, reietti, eretici o assassini venivano seppelliti a faccia in giù, ma lontano dai luoghi sacri.
Sepolture simili sono un rituale noto. Si fanno risalire addirittura a 26 mila anni fa e hanno sempre simboleggiato, nelle diverse culture, la volontà di punire il morto e di impedirgli di nuocere ancora ai vivi. Ma la strega bambina di Albenga, nasconde un segreto inedito per gli archeologi. Un enigma tutto da scoprire.