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 2014  ottobre 01 Mercoledì calendario

LE CAMERE TAGLIANO GLI STIPENDI AI DIPENDENTI


ROMA — «Una decisione senza precedenti», scrive Laura Boldrini sulla sua pagina Facebook. Perché, spiega la presidente della Camera, «la buona politica si fa anche così». Ieri mattina, a Montecitorio, l’ufficio di presidenza della Camera dei deputati ha dato il via libera alla riforma del sistema retributivo del personale.
Il piano, che introduce il tetto massimo a 240 mila euro e sottotetti retributivi per tutte le categorie, è stato approvato con 13 sì (tra cui il grosso dei componenti del Pd, di Forza Italia e di Sel), 5 astenuti (tre del Movimento Cinquestelle, uno della Lega Nord e uno di Scelta Civica) e due non partecipanti al voto (uno di Forza Italia, uno di Fratelli d’Italia).
La riforma, considerato l’analogo provvedimento preso da Palazzo Madama, porterà a un risparmio di oltre 96,9 milioni di euro(60,1 per la Camera e 36,7 per il Senato), che si otterrà dal 2015, anno in cui entreranno in vigore i tagli, al 2018, anno in cui le misure andranno a regime. Esempi? Chi oggi guadagna 300 mila euro(come alcuni consiglieri parlamentari) ne guadagnerà 12 mila in meno nel 2015, 18 mila in meno nel 2016 fino a 33 mila in meno nel 2018. Chi oggi prende 179.400 euro (documentaristi) guadagnerà 2.680 euro in meno l’anno prossimo fino a un taglio di 7.370 euro nel 2018.
«Come primo tassello», spiega Boldrini, «è previsto un taglio consistente degli stipendi, con l’introduzione di tetti e sottotetti, per arrivare gradualmente al ruolo unico dei dipendenti del Parlamento». E questo «lo abbiamo fatto», annota la terza carica dello Stato, «per rafforzare l’istituzione, anche mettendo le retribuzioni di Camera e Senato in sintonia col resto del Paese, alla luce della grave crisi economica e sociale che stiamo attraversando».
Questa tesi, però, è contestata da un fronte inedito, composto dal Movimento Cinquestelle e da Scelta Civica. «I tagli sono troppo esigui. Inoltre, non è più condivisibile un sostanziale automatico adeguamento salariale del 2,5% ogni due anni», denuncia la deputata montiana Adriana Galgano, che difende così la scelta del «collega Stefano Dambruoso» di astenersi nel voto in ufficio di presidenza. Dello stesso avviso, anche se i toni sono decisamente più duri, è il Movimento Cinquestelle. «Il presunto tetto agli stipendi dei dipendenti di Camera e Senato è un’illusione ottica. I 240 mila euro tanto sbandierati dai partiti si riferiscono solo a una delle tante voci che compongono la busta paga dei burocrati», denunciano i parlamentari del M5S. Che aggiungono: «Con questa pseudo-riforma, i funzionari del Parlamento arriveranno a percepire anche 400 mila euro. I partiti abbiano l’onestà di ammettere che hanno salvato i privilegi delle caste».
I riferimenti di chi protesta, derubricando la «decisione senza precedenti» (Boldrini) a «pseudo-riforma» (Movimento Cinquestelle) sono soprattutto due. Il primo è il conteggio degli oneri previdenziali, che al contrario di quanto accade per qualsiasi altro dipendente pubblico o privato (parlamentari compresi, tra l’altro), nel caso dei dipendenti di Camera e Senato non è conteggiato nel «lordo». Il secondo è l’inserimento in busta paga — anch’esso scorporato dal lordo — di «un incentivo di produttività» del 10 per cento dello stipendio stesso.
Su quest’ultimo punto, ieri mattina, in ufficio di presidenza s’era materializzato un articolo (il comma 5 poi corretto). Nella prima versione si leggeva che «l’incentivo è pari al 10 per cento delle competenze lorde annue dell’anno precedente, al netto dei contributi previdenziali, escluse le erogazioni non aventi carattere fisso e compreso l’incentivo previsto dal presente articolo». Come a dire: guadagni 200 mila euro e l’anno prossimo ti tocca il bonus di 20 mila? L’anno dopo ancora il bonus si calcola su 220 mila e non sui 200 mila originari. La richiesta di chiarimenti, arrivata da Manfred Schullian del Gruppo Misto e dal leghista Davide Caparini, ha portato alla riscrittura del comma. Il bonus sarà calcolato solo sullo stipendio originario.