Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  ottobre 01 Mercoledì calendario

LE AMNESIE DELL’ITALIA SULLA SORPRENDENTE INDIA


Oops: Narendra Modi a cena (vegetariana) lunedì sera da Barack Obama. Dopo avere fatto colazione (ma lui sta digiunando) con i capi di undici delle maggiori società industriali e finanziarie d’America. Fino a maggio, quando è stato eletto primo ministro, il politico indiano non poteva mettere piede negli Stati Uniti: bandito per incitazione alla violenza etnica e religiosa. E i rapporti tra Delhi e Washington erano tiratissimi sul piano economico, dispettosi su quello diplomatico. Ora, Modi scrive un editoriale assieme al presidente americano: un’agenda comune.
Oops: un satellite indiano low-cost si mette in orbita attorno a Marte (la settimana scorsa) dopo un viaggio senza intoppi. Un Paese asiatico non c’era mai riuscito. Un poster pubblicitario globale per l’industria hi-tech indiana.
Oops: Modi incontra (dieci giorni fa) Xi Jinping, il presidente cinese, nonostante le dispute di frontiera e gli obiettivi geopolitici tendenzialmente divergenti tra i due Paesi. È che il primo ministro indiano vede la diplomazia guidata dall’economia, quindi strette di mano con Xi, caldi sorrisi con il giapponese Shinzo Abe, mano tesa ai vicini, anche al Pakistan (terrorismo permettendo).
L’India sta cercando una nuova dimensione e una nuova collocazione sullo scacchiere del mondo: guidata dall’obiettivo di riconquistare la fiducia degli investitori per potere crescere a due cifre; e pressata dalla necessità di creare occupazione nella manifattura (oltre che nei servizi) per dare un posto ai quasi 12 milioni di giovani che ogni anno entrano nel mercato del lavoro.
Sì, l’India di Modi sta tornando protagonista come forse non succedeva dai tempi di Indira Gandhi. Il resto del mondo se ne accorge, le fa spazio. L’Italia avrebbe più motivo di altri (il caso dei due marò) per parlare di business a 360 gradi con l’uomo forte di Delhi. Ma, oops, per ora non lo fa.