Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  ottobre 01 Mercoledì calendario

BEN FATTO


I democristiani cambiavano le regole alla chetichella e dopo procedevano, ma neanche il fascismo procedeva senza aver prima cambiato le regole: persino gli atti d’imperio esigono una parvenza di professionalità. Da qui la domanda: come ha fatto, Renzi, a pensare d’imporre Teresa Bene al Csm? Per andare al Csm occorre essere professore ordinario, ma lei è associato; occorre aver fatto l’avvocato per 15 anni, ma lei non l’ha fatto: che altro serviva per giudicarla ineleggibile? E perché lei non ha detto niente? Pensava di sfangarla? Era amica e consulente del Guardasigilli Orlando: neanche lui s’è accorto di niente? In Parlamento l’hanno votata in 486: nessuno ha sbirciato il curriculum? Di sicuro l’ha sbirciato qualche giornalista: ma è servito per farle un’intervista e per scrivere che la dottoressa ama la musica, il jogging, il mare e la lettura, inoltre ha collaborato – fondamentale – col magistrato Raffaele Piccirillo. Sapete chi si era accorta che era ineleggibile? Rosi Bindi: siamo a questo. Siamo alla disinvoltura di mandare una tizia in un organo di garanzia (cioè un organo che deve controllare le regole) violando le regole. Mancava solo la reazione di lei, che ieri ha letto un comunicato per dire che la sua esclusione è "errata sia nel merito che nel piano procedurale": ma ha dimenticato di spiegare perché, indugiando in formule di puro burocratese impastate di fonetica napoletana. A ripensarci, per il Csm era perfetta.