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 2014  settembre 30 Martedì calendario

LA CINA PROSSIMO FOCOLAIO DI CRISI

Se la crisi del debito era la grande minaccia, allora non è passata: ha solo mutato le sue sembianze da un’emergenza dettata dalla sfiducia degli investitori in uno scivolamento continuo, ma pericoloso. «Deleveraging? What deleveraging?» (Calo del debito? Quale calo del debito?) è il titolo del Geneva Report, il rapporto annuale del Centro internazionale per gli studi monetari e bancari presentato ieri. Due dei quattro autori sono economisti italiani affermatisi all’estero, Luigi Buttiglione del fondo Brevan Howard e Lucrezia Reichlin della London Business School. Uno, Vincent Reinhart, è capoeconomista di Morgan Stanley ed ex economista di punta della Federal Reserve. Il quarto, Philip Lane, insegna al Trinity College di Dublino. Il loro rapporto mostra che dopo le crisi finanziarie negli Stati Uniti e Gran Bretagna nel 2007-2009 e dopo quella europea del 2010-2012 il mondo non ha mai smesso di aumentare i suoi livelli di debito. In un contesto di crescita bassa e inflazione globale da moltissimi anni mai così ridotta, diventa evidente il rischio che il rapporto fra debito totale e prodotto lordo continui a salire fino al punto di rottura. Luigi Buttiglione sottolinea però uno delle novità di questi anni: «Nel primo decennio del secolo l’accumulazione di leva finanziaria, cioè di debito, era guidata dai Paesi sviluppati – dice –. Ora invece il testimone è passato ai Paesi emergenti e in particolare alla Cina». Proprio la Repubblica popolare, sostiene il Geneva Report, può diventare il prossimo focolaio di crisi finanziaria se continuerà la rapida accumulazione di debito per investimenti improduttivi. Non per questo la zona euro e l’Italia sono al sicuro: il rapporto al Pil, il debito totale (di Stato, famiglie e imprese) non ha mai smesso di crescere. In Italia in base a questa misura è salito al 242% del Pil e crescita e inflazione zero non fermeranno questa tendenza. In queste condizioni, per le banche centrali tenere i tassi a zero per lunghissimo tempo diventerà di fatto inevitabile. (f. fub.)