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 2014  settembre 30 Martedì calendario

AMAL, DA SPOSA PERFETTA A NUOVA ICONA DI STILE

Chissà se il bel George aveva messo in conto, sposando Amal, di finire in un cono d’ombra. Una sorte che capita ai principi, anche a quelli con il manto più azzurro, quando incappano in una Cenerentola che nasconde una scarpetta da «fashion icon». Quel tocco di chic, glamour, sogno e fascino impalpabile che ha segnato la sorte di donne come Audrey Hepburn, Jacqueline Kennedy, Diana Spencer e dei loro compagni.
Non è facilissimo stare accanto a un fascio di luce che acceca chi guarda e fa ombra a chi è vicino. Chiedere a Carlo d’Inghilterra. E oggi allo sposo Clooney, che nel tempo di un battito d’ali (griffate) e di un «Sì», si è trasformato in un principe consorte.
Diana faceva sentire la gente in dovere di difenderla. Amal Alamuddin ha sicuramente doti più concrete, come la laurea a Oxford e un posto tra i 100 avvocati più influenti del Pianeta, che però non bastano a spiegare perché, durante i tre giorni di celebrazione per l’addio allo stato di single di George Clooney, tutti gli occhi sono stati per la sposa-avvocato, impegnata a far valere il diritto nel mondo e a difendere i diritti umani, ma anche a scegliere con cura il guardaroba. E il look.
Ad aiutarla c’era la fashion guru Anna Wintour, direttrice di «Vogue Usa», ma questo non basta a trasformare quella «gran culo di Cenerentola», per rubare la battuta alla Julia Roberts di «Pretty Woman», in un’icona.
Il mondo ha trovato la sua nuova stella dopo averla molto cercata? Qualche speranza era stata appuntata su Rania di Giordania, ma poi la crisi mediorentale l’ha costretta a fare un passo indietro dalla platea mondana. Alcuni (pochi, per la verità) puntavano su Letizia Ortiz, la giornalista oggi regina di Spagna, troppo poco empatica. Poteva spuntarla Mette Marit di Norvegia, la ragazza madre che ha sposato l’erede al trono. Ma le sue mise da campagnola triste l’hanno messa fuori gioco.
Si nutrivano speranze per la signorina Kate Middleton, oggi Duchessa di Cambridge, futura sovrana d’Inghilterra, ma sono andate presto deluse. Non solo per quella smodata passione per la moda low cost e per quel sorriso così poco accattivante. La neo principessa non porta in dote lo charme e il sogno cinematografico di una Grace Kelly, la fragilità da cerbiatta di Audrey Hepburn e la grazia aristocratica e malinconica di Diana Spencer. E non ha quel non so che - la magica imperfezione - che fa amare una donna dalle altre donne e trasforma l’invidia in ammirazione.
Quel «qualcosa», a leggere e ascoltare i commenti, la signora Amal Clooney ce l’ha. È bella, ma la gente la vede bellissima, con quel viso asimmetrico e lungo che sarebbe piaciuto a Modigliani. E ieri, quando è uscita per andare a sposarsi civilmente davanti a Walter Veltroni a Ca’ Farsetti (il municipio) con un completo pantalone bianco firmato Stella McCartney e un cappello sui capelli sciolti, era perfetta. Al punto che lo sposo accanto a lei pareva un normale signore di mezza età, non il sex symbol amato dalle donne di mezzo mondo.
Chi glielo doveva dire al bel George? A questo punto per recuperare posizione e non fare il «First Husband» della bella e impegnata avvocatessa gli conviene pensare seriamente alla Casa Bianca. Solo a una First Lady si perdona tanto glamour.
Maria Corbi, La Stampa 30/9/2014