Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  settembre 30 Martedì calendario

CHI DENUNCIA È UN BUON CITTADINO

da Berlino
Leggo su un giornale in italiano che a Roma i cittadini, stufi dei comportamenti altrui, hanno cominciato a denunciare su Twitter le piccole malefatte che rendono le loro giornate invivibili. A quanto riferisce l’articolo, le telefonate non bastano e sono stati gli stessi agenti a consigliare: mandateci un tweet.
Se li usa Matteo Renzi per comunicare con la nazione (chissà come fa Frau Angela che li aborre), perché non anche i comuni cittadini? Vedete un’auto in seconda fila, un Suv nel parcheggio riservato agli invalidi, un oste che invade il marciapiedi con tavolini abusivi? Twittate con la polizia. La notizia non è questa, ma altre due.
A quanto pare, i vigili accorrono sul serio, e multano i colpevoli. Forse qualcosa comincia a cambiare. E la seconda, di segno opposto: la quasi totalità dei commenti è negativa. I lettori se la prendono con chi denuncia: delatori, invidiosi, spie, Spionen, come quelli della Stasi. Non vogliamo vivere tra agenti del Kgb, e via di questo passo. Evidentemente si preferisce vivere tra gli abusi. Era avvenuto lo stesso quando apparvero le foto di autisti dell’Atac, la compagnia dei mezzi pubblici della capitale, intenti a chiacchierare al telefonino mentre erano al volante del bus, o a trasmettere messaggini. Non è bello spiare chi lavora, qualcuno osservò. Anche se invece di lavorare mette a repentaglio la vita sua, di cento passeggeri e dei passanti. E non mancò, non manca mai, chi sostenne che si violava la privacy dell’autista telefonista.
Sempre secondo questo principio, perfino qualche magistrato sostiene che non sia legittimo fotografare i pazzi al volante per inviargli la multa a domicilio. E se l’automobilista troppo frettoloso si trovava con a fianco l’amante, oppure era lei con uno spasimante? Si provoca una crisi familiare. Così è impossibile stangare chi corre troppo. In Germania, paese degli Spionen, hanno risolto il problema con pragmatismo. Mandano la multa e avvertono: la foto la teniamo a disposizione, se vuoi vieni a vederla. E se si obietta «Non sono io», bisogna dire chi era al volante. Che orrore, si obbliga qualcuno a tradire l’amico o il fratello.
Siamo diversi. Se a Roma si vede un pizzardone, neologismo di origine palermitano, inseguire qualcuno, i passanti fanno lo sgambetto all’uomo in divisa. Il nemico, per principio. In Germania avviene il contrario: i cittadini bloccano il fuggitivo, se scappa innanzi alla legge avrà commesso qualcosa contro l’ordine pubblico. Dunque, contro ogni cittadino, anche contro di me.
Sarà retorico ricordarlo, ma i tedeschi hanno senso civico. E per questo la società funziona, non sempre, non al meglio, ma sempre meglio che da noi. Se a Berlino non mi oriento tra i 12 diversi bidoni della spazzatura che ho a disposizione in cortile, se butto la bottiglia in vetro verde tra le bottiglie bianche, il vicino interviene e mi corregge. Se un passante vede una signora mendicare con un neonato in braccio, avverte la Polizei, che arriva in pochi minuti, per il bene del piccolo.
Che scocciatori questi tedeschi, un paese di grilli parlanti. Se insisto, prima o poi mi denunciano alla polizia della spazzatura (esiste). Se domani parcheggio sotto casa con una Porsche o una Ferrari, il solito vicino avverte il Finanzamt, l’ufficio imposte. Come ho fatto a pagarla? Serve contro gli evasori fiscali e contro i delinquenti. Come si continua a ripetere, Uli Höness, ex campione del mondo, presidente del Bayern, campione d’Europa, è in galera (per tre anni e mezzo) perché è un evasore fiscale. Il suo caso ha portato nelle casse del fisco altri 2 miliardi di euro di altri evasori che si sono precipitati ad autodenunciarsi per evitare il peggio e anticipare la soffiata di un conoscente.
Certo, un popolo di spie: per questo la Stasi, la polizia segreta del regime, era così potente nella scomparsa Ddr. Ma loro la vedono al contrario: un cittadino ha il dovere di contribuire a far rispettare le leggi, per il bene collettivo. Berlino è una città ordinata e piacevole da vivere. Roma della Grande Bellezza sprofonda nel degrado.
Roberto Giardina, ItaliaOggi 30/9/2014