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 2014  settembre 30 Martedì calendario

CHI HA SBAGLIATO? LO SCONTRO OBAMA-007

«Abbiamo ripetuto lo stesso errore commesso oltre 40 anni fa in Vietnam: allora prendemmo sottogamba Viet Cong e nordvietnamiti e riponemmo troppa fiducia nell’esercito di Saigon. Stavolta abbiamo sottostima-to l’Isis e non ci siamo accorti che nel nord del Paese l’esercito iracheno andava verso il collasso». Questa franca autocritica è venuta pochi giorni fa dal direttore dell’intelligence federale James Clapper, durante una conversazione con l’editoria-lista del Washington Post David Ignatius. Ed è proprio a queste parole che ha fatto riferimento Barack Obama nell’intervista domenicale alla trasmissione «60 minutes» della Cbs: a Steve Kroft che gli chiedeva se fosse stato colto di sorpresa dalla fulminea offensiva del «Califfato» in Siria e in Iraq, il presidente americano ha risposto ammettendo che, sì, la sorpresa c’è stata. E se l’è presa coi suoi servizi segreti che si sono fatti cogliere con la guardia bassa: «Lo stesso capo della National Intelligence Usa ha ricono-sciuto di aver sottostimato quello stava accadendo in Siria». Ma davvero la Casa Bianca era all’oscuro di tutto? E fino a quando? Le parole di Obama hanno lasciato il segno e ieri sui siti politici, dal Daily Beast a Drudge Report, è stato tutto un fiorire di dichiarazioni (anonime) di dirigenti (o ex) del Pentagono e dei servizi di spionaggio, quasi sempre dello stesso tenore: «Alla Casa Bianca non leggono i rapporti dell’intelligence, è quasi un anno che scriviamo che l’Isis stava acquisendo grandi capacità operative». Di più: le stesse fonti sottolineano che nei mesi di gennaio e febbraio, nelle audizioni annuali davanti alle Commissioni intelligence della Camera e del Senato, il generale Michael Flynn, allora direttore della Defense Intelligence Agency, avvertì che l’Isis avrebbe fatto ampie conquiste territoriali entro la fine dell’anno.