Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  ottobre 01 Mercoledì calendario

FRENI «Inutile pensare di metterlo in panchina. Ho capito che quando vuole giocare non lo si può frenare» (Andrea Stramaccioni parlando di Toto’ Di Natale)

FRENI «Inutile pensare di metterlo in panchina. Ho capito che quando vuole giocare non lo si può frenare» (Andrea Stramaccioni parlando di Toto’ Di Natale). MATTO «Ogni volta che vedo il cucchiaio nella semifinale europea del 2000, ancora mi chiedo se fossi matto o no. Il rigore all’Australia, invece, fu decisivo: se non avessi segnato, non saremmo mai diventati campioni del mondo» (Francesco Totti). BERNOCCOLO «È tutto ok e questa è la cosa più importante. Ho solo un grosso bernoccolo in testa. Domenica sera avevo un po’ di mal di testa, ma adesso sono al 100 per cento» (Valentino Rossi dopo l’incidente al Gp di Aragon). HEALTHY «Vengo da tre stagioni con tre infortuni in cui ho giocato pochissimo. Come si dice qui: “Stay healthy”. Insomma, spero di stare bene e dare un contributo importante» (Andrea Bargnani). INDISTRUTTIBILE «Non è facile tornare subito ad altissimo livello. Soprattutto mentalmente, ci vogliono dei mesi. Prima di farti male ti senti indistruttibile, poi devi ritrovare fiducia. So già che ci sarà bisogno di un po’ di tempo. Ma nessuno qui a Denver mi mette fretta» (Danilo Gallinari, fuori da 18 mesi). DEBOLEZZE «Credo di avere un certo feeling per gli scacchi. Gioco dai sei anni. Ora, lavorando con costanza, mi viene naturale. Tutti hanno debolezze, in ogni sport. Sento però che negli ultimi tempi ne ho meno» (il fenomeno italiano degli scacchi Fabiano Caruana, numero 3 al mondo). AVVOCATO «Ho la fortuna di avere due genitori che considerano il calcio un punto interrogativo e la cultura una certezza. Papà Giovanni è sociologo, mamma Anna medico: questo traguardo lo dedico a loro. Papà mi ha sempre “ricattato”: se non studi non ti porto all’allenamento. E io ho continuato a passare i giorni sui libri anche quando il calcio è diventato un lavoro» (Guglielmo Stendardo, che ha appena passato l’esame da avvocato). CALMA «La mia calma è quella di chi non ha nulla da nascondere. Per me parla la mia carriera. Sono salito un gradino alla volta. Tutto quello che ho vinto è frutto di sacrifici, fatica, forza di gambe e di testa. Orgoglio, anche. Ho la testa dura, non mi arrendo facilmente» (Vincenzo Nibali). RICORDI «Guai pensare al passato, i ricordi non danno né punti né garanzie» (Stefano Colantuono).