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 2014  settembre 30 Martedì calendario

NESSUNO VUOLE SOSTITUIRE MUTI


ROMA Il podio è vuoto. Dopo l’addio di Riccardo Muti, non si trova il direttore per l’ Aida del 27 novembre: rischia di essere cancellata l’inaugurazione dell’Opera di Roma. I contratti con i cantanti sono firmati, tutti di fama internazionale, da Krassimira Stoyanova, splendida protagonista nel Cavaliere della rosa a Salisburgo, a Aleksandrs Antonenko, fedelissimo di Muti.
Ma nessun direttore vuole prendere la patata bollente di sostituire Muti (era previsto anche per Le nozze di Figaro ). E nessuno vuole cominciare le prove sapendo già che lo spettacolo potrebbe andare incontro all’ennesimo sciopero della minoranza dei dipendenti di Cgil e Fials. Hanno in pugno l’orchestra, sono contrari al piano di risanamento, passaggio obbligato per avere dal ministero 20 milioni (dopo i 5 già ricevuti), indispensabili dopo la scoperta del «buco» di 28 milioni 800 mila euro. Per il titolo inaugurale c’era l’ipotesi del navigato Donato Renzetti, ingaggiato per la ripresa di Aida a primavera. Ma è impegnato altrove. E il direttore Gianandrea Noseda nega «categoricamente» che possa mettere piede a Roma. Qualcuno ha messo in mezzo Antonio Pappano, forse perché il 27 febbraio dirigerà l’Aida con Kaufmann, la Harteros e la «sua» Orchestra di Santa Cecilia. Ma si esclude un suo impegno all’Opera, per tre ragioni: il buon gusto, la tournée in Cina e Giappone con l’Accademia, il Tristano e Isotta a Londra alternato alle prove di Andrea Chénier .
L’apertura a rischio trapela dal vertice tra il ministro Dario Franceschini, il sindaco Ignazio Marino, il presidente della Regione Nicola Zingaretti e il sovrintendente Carlo Fuortes. Si limitano a una dichiarazione congiunta: «Quanto è accaduto è la conseguenza di episodi che hanno compromesso il clima di serenità indispensabile al teatro e provocato gravi danni di immagine e economici». Riconoscono che «si rischia una figuraccia planetaria». La priorità è riscrivere le regole con i sindacati, evitare lo sciopero come ricatto. Tutto rinviato al cda di giovedì, ogni decisione è possibile, il sindaco pensa alla chiusura come un’opportunità, un’idea che sta allargandosi. Il sindaco aveva spiazzato i suoi interlocutori auspicando una donna sul podio. Tra i tre nomi indicati, non mette la collaboratrice di Muti passata a dirigere (la romana Speranza Scappucci), ma quello dell’americana Marin Alsop che però fa solo repertorio sinfonico. Argomento scivoloso che si presta ad accuse di maschilismo; Fuortes ha replicato con sofferta diplomazia. Si può buttare giù l’ultimo baluardo del dominio maschile, purché ci sia un talento all’altezza di una prima di stagione.