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 2014  settembre 30 Martedì calendario

MI FACCIO IL PREFABBRICATO


Ricordate la canzone “Casetta in Canadà” di Gino Latilla? Beh, d’ora in poi quella fiabesca casa in legno, circondata da vasche, pesciolini e fiori di lillà, non si troverà più solo in Canada. E soprattutto non correrà il rischio d’essere incendiata da un Pinco Panco qualsiasi. Da alcuni anni, infatti, ha preso piede - o, sarebbe più corretto dire, ha messo fondamenta - in Italia il fenomeno delle case prefabbricate in legno. Detta così, suona tipo soluzione d’emergenza. In realtà si tratta di abitazioni che garantiscono bassi costi al metro quadro, risparmio energetico, ottimo impatto ambientale, prevenzione anti-sismica e perfino immunità da incendi. Una scelta d’avanguardia pienamente compatibile con la natura. Un’innovazione, nello stile e nei materiali, in continuità con la tradizione. La costruzione di case lignee, personalizzate in base alle esigenze del cliente, è molto rapida: tra realizzazione e montaggio occorrono al massimo quattro mesi dall’ordine. L’edificazione (che in realtà è un assemblaggio) passa invece attraverso permessi analoghi a quelli necessari per le case in muratura: dopo aver individuato (e acquistato) un suolo edificabile, c’è bisogno del parere positivo dell’Ufficio tecnico e della Commissione Edilizia del Comune di competenza. Che si può richiedere, in modo indifferente, in un paese di alta montagna o al centro di una grande città. La snellezza delle procedure e i vantaggi economici ed ecologici di queste costruzioni ne hanno fatto crescere rapidamente il volume di mercato. Al momento sono circa 300 le aziende nel nostro Paese, tra grandi e medio-piccole, operative nel settore. «E il prossimo anno - come ci dice Vanni Bottaro, direttore commerciale della Wolf Haus, tra le aziende leader in Italia - le case prefabbricate in legno dovrebbero raggiungere il 15% del mercato immobiliare nazionale». I prezzi, d’altronde, sono molto allettanti. «Noi costruiamo circa 200 case all’anno - continua Bottaro - vendute a 1400 euro al metro quadro, e il costo non varia a seconda delle oscillazioni annue di mercato». Prezzi stabili, dunque. Così come è stabile la tenuta delle case che, grazie alla qualità del legno, riescono a resistere a fortissime sollecitazioni esterne. Nonché a tollerare normali eventi meteorologici, come gli sbalzi climatici e le intemperie. «Parliamo di case fresche d’estate e calde d’inverno - aggiunge Bottaro - capaci di abbattere fino al 90% i costi di riscaldamento. Il legno è infatti un ottimo isolante e crea all’interno della casa un microclima ideale per ogni stagione». Le ricadute sull’ambiente, anche per questo, sono minime. «Il materiale utilizzato (legno, fibra di legno, sughero) è ecocompatibile e, una volta demolito l’edificio, può tranquillamente essere riciclato. L’impatto energetico, poi, è irrilevante. In molte case di legno infatti, grazie alla presenza di impianti fotovoltaici, l’energia prodotta è maggiore di quella consumata. Sono dunque strutture pienamente conformi alla normativa europea del 2020, che imporrà che tutti gli edifici siano a consumo zero». A fronte di un dispendio di energia così basso, gli impianti di riscaldamento non possono che essere avveniristici. Dimenticatevi dei vecchi termosifoni. «In queste costruzioni - ci spiega Stefano Zulin, titolare della “Living Wood System”, ufficio commerciale di case prefabbricate in legno con sede a Minerbe (Vr) - si ricorre a pannelli radianti a pavimento, a convettori a parete o a pompe di calore. Chi invece volesse ancora utilizzare stufe o camini, dovrebbe aggiungere necessariamente delle canne fumarie». La presenza di fonti di calore non implica il rischio di incendi. «Alcuni evitano di comprare case in legno per il timore che vadano a fuoco - rileva Zulin -. Ma si tratta di una paura del tutto irrazionale». Sull’infondatezza di questo pregiudizio ci dà ragguagli Riccardo Roccato, titolare dell’azienda italo-tedesca “La casa in legno”: «Parlare di costruzioni infiammabili è semplicemente ridicolo. Su circa 40 milioni di case in legno presenti tra Europa e America, se ne incendiano al massimo un paio. Il trattamento con sostanze ignifughe mette infatti queste abitazioni al riparo da incendi molto più rispetto alle case in muratura». Quanto ai terremoti, non a torto si potrebbe parlare di case sia antisismiche che post-sismiche. Resistenti bene alle scosse, sono anche le strutture ideali, in termini di sicurezza e comfort, per accogliere i terremotati all’indomani di un sisma. «La casa non solo non crolla - sottolinea Bottaro - ma non subisce alcun danno collaterale. A Cavezzo ad esempio, in Emilia, una nostra abitazione in legno è stata l’unica a essere ancora agibile dopo il terremoto». La resistenza di queste case sfida dunque la natura e i suoi cataclismi; sfida il suono, grazie a una particolare insonorizzazione, che garantisce un pressoché totale isolamento acustico; e sfida il tempo, inteso sia in senso meteorologico che cronologico. «Queste abitazioni si possono costruire nelle aree marine, sopportando bene l’incidenza della salsedine» nota Roccato. «E si possono edificare nelle aree montuose, essendo compatibili con le temperature rigide e le grandi nevicate». Con gli anni le case in legno acquistano anche un aspetto più nobile e una maggiore solidità, come i tronchi degli alberi che aumentano nel tempo i loro cerchi. «L’avanzare dell’età non fa marcire queste abitazioni - avverte Luciano Cantarelli, titolare della “Sagit logistica” di Pomezia (Roma), specializzata nella costruzione di chalet a prezzo accessibile (dai 400 ai 700 euro al metro quadro), - ma aggiunge loro un’affascinante patina color grigio perlato. Perfino la cubatura si può aumentare via via, visto il consolidamento della struttura preesistente». Stefano Zulin si sbilancia dunque nel paragone con Venezia, «una grande palafitta costruita in legno, eppure considerata città eterna», e Riccardo Roccato fa un confronto con il Medioevo, «quando i tetti delle case erano fatti in legno: le pareti della casa cadevano giù, ma i tetti restavano al loro posto». Per questo, forse è tempo di aggiornare il Vangelo: anziché riferirci a case costruite sulla roccia per alludere alla solidità, dovremmo iniziare a parlare di case in legno.