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 2014  settembre 29 Lunedì calendario

NUOVA VITA ALL’ESTERO IL TOUR OPERATOR CHE AIUTA A “SPARIRE”


CON UN TOCCO d’ironia alcuni operatori di viaggio lo hanno battezzato il “Pacchetto Chi l’ha visto”. Altri, che si sono specializzati nel settore, garantiscono che chi compra i pacchetti più costosi possono anche rinominarlo “Chi lo vede più”. Li acquista chi per motivi diversi decide di cambiare completamente vita: perché ha rotto con la moglie o non ha alcun legame sensibile del quale farsi scrupolo; perché c’è qualche debituccio qua e là magari con Equitalia; perché perso il lavoro tanto vale fare perdere le proprie tracce e ricominciare definitivamente altrove... Persone che, di fatto, non hanno nulla da perdere o da difendere in Italia e vogliono rifarsi una vita da qualche altra parte. Dove non importa: l’importante è non essere rintracciati e chiudere con il passato.
«Ci ho pensato io stesso quando l’azienda per la quale lavoravo è fallita lasciando un buco pazzesco e alcune centinaia di persone a casa» spiega Massimo, ex dipendente di un tour operator fallito che si presenta come “broker” del turismo. Massimo è un libero professionistadei viaggi: accontenta persone che dall’estero vogliono venire in Italia e altre che dall’Italia sene vogliono andare. Ultimamente sono sempre di più.
Il cliente spesso non spiega il perché, gli interessa solo dove, come e quanto: «Dove è la prima scelta necessaria quella da ponderare con attenzione perché poi pentirsi o cambiare idea diventa un problema» spiega Massimo. Dove si può ricominciare una nuova vita con poco sforzo e senza dare troppo nell’occhio; dove le amministrazioni sono latenti e la burocrazia è sufficientemente elastica: «Molti mi chiedono Stati Uniti, Australia o Brasile ma li sconsiglio, troppi controlli e soprattutto il rischio è quello di non avere mai un permesso di soggiorno permanente».
Gli italiani hanno fatto la storia della transumanza clandestina verso l’America per esempio; ma erano altri tempi, c’erano altre leggi e soprattutto non c’erano computer e telecamere in tutti gli aeroporti. Meglio destinazioni dove piccole comunità italiane hanno già messo radici: e dunque Santo Domingo, Malesia, Venezuela o Thailandia, ma anche i meno reclamizzati Guatemala, Filippine, Bielorussia o Kazakhstan.
Il come è un po’ più complesso: si gioca sulle cosiddette prenotazioni “out of bounds”. Due o più voli prenotati quasi contemporaneamente dalla residenza di origine verso una destinazione principale di largo traffico: possono essere Londra, Parigi o Francoforte. Da qui quattro-cinque voli prenotati, sempre quasi contemporaneamente, per altre destinazioni meno centrali e localizzate. Una sola è la destinazione reale, tutte le altre sono “out of bounds”, destinazioni di facciata. Molti eseguono il check-in anche per più voli con una sola valigia per ognuno di essi. La valigia che serve davvero è quella che finisce alla destinazione prescelta dalla quale ci si sposta poi con voli interni o via terra. Anche qui ci si lascia qualche confine alle spalle. Molti quelli che prediligono treni e bus. Più economici e certo meno controllati dei voli. Bisogna avere un punto di appoggio all’arrivo: non si può improvvisare tutto.
La tecnica delle false destinazioni è un optional costoso ma spesso necessario: «È richiesto da persone che non vogliono lasciare tracce perché hanno qualche debito magari nei confronti del fisco – spiega Massimo – le precauzioni possono essere decine così come le variabili ma ho sentito di persone riconosciute nei posti più strani». Basta una telefonata per tranquillizzare un amico o l’uso online di un vecchio conto corrente bancario e sei di nuovo rintracciabile. Chi decide di sparire deve farlo letteralmente. Lasciando la casa con l’affitto pagato, pochi soldi sul conto corrente e movimenti bancari che non diano alcuna indicazione precisa, abbandonando quello che si ha materialmente e soprattutto affettivamente e psicologicamente. La cosa importante è non dare nell’occhio.
Puerto Escondido insomma esiste: solo che non si chiama più così, perché sarebbe il primo posto dove ti verrebbero a cercare... «Diciamo che chi vuole cambiare vita, non ha pensioni di lusso da godersi in Italia, ha qualche soldo da parte e vuole ricominciare senza lasciare tracce in una destinazione che non sia lussuosa può farlo con poco più di 10mila euro – conclude Massimo – per i casi più complicati il prezzo sale».