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 2014  settembre 29 Lunedì calendario

MURDOCH LA NUOVA SKY SOTTO I CIELI D’EUROPA IN ITALIA PRODUZIONE E WEB


Cambiate canale, nulla sarà come prima. Neppure nel dorato mondo della pay-tv . Cosa diventerà, ad esempio, la corazzata Sky Italia ora che l’Antitrust europeo ha dato il via libera al progetto di integrazione in BskyB, finalizzato a portare sotto lo stesso tetto circa 23 milioni di abbonati sparsi tra Irlanda, Gran Bretagna, Germania, Austria e Italia? Quando Jeremy Darroch, il ceo di BskyB, prima dell’estate ha presentato il piano, ha evidenziato l’obiettivo da raggiungere: sinergie per 200 milioni di sterline entro il 2017, circa 256 milioni di euro al cambio di venerdì scorso.
Concentrazione
Le vie sono le consuete, concentrazioni, tagli di funzioni duplicate, economie di scala. Una strada in cui crede molto anche Rupert Murdoch, lo Squalo, il gran capo di News Corp e, a scendere, di BskyB e 21st century Fox. Murdoch lo ha fatto intendere anche due settimane fa, martedì 16 settembre, quando a Londra, davanti allo Shard London Bridge, il grattacielo disegnato da Renzo Piano, ha inaugurato il quartier generale delle sue attività cartacee: Times , Sun , Wall Street Journal , Dow Jones , Harper Collins . La strada è segnata. E in Italia? A Rogoredo, periferia di Milano, dove ha sede e studi Sky Italia, sottolineano che l’integrazione sarà soprattutto tecnologica. Mentre le produzioni manterranno un forte profilo nazionale. I mercati sono diversi per natura e cultura e non verrà meno, dicono, l’attenzione al profilo del cliente italiano.
I primi passi verranno fatti nell’integrazione dei servizi offerti dalla prima piattaforma in comune ai 5 mercati, il decoder . A Londra stanno investendo molto su AdSmart , il nuovo sistema di decodifica digitale delle scelte effettuate con il telecomando, che dovrebbe portare a una maggior profilazione del singolo cliente. Sono 4,75 milioni gli abbonati Sky in Italia, in calo dal top di 5,1 milioni a causa, soprattutto, della prolungata crisi, contro i 6 milioni tra Austria e Germania e agli oltre 12 milioni che si contano tra Irlanda e Gran Bretagna.
La centralità dell’Italia rispetto al progetto europeo, che fu sventolata quando si inaugurò la sede di Rogoredo, oggi passa in secondo piano. Fanno premio il successo di alcune produzioni, su tutte Gomorra , venduta in 72 Paesi e l’esordio boom di XFactor (1,2 milioni di spettatori medi, il doppio rispetto all’esordio 2013), oltre agli accordi commerciali con Fastweb e Telecom.
Partnership
Andrea Zappia, l’amministratore delegato di Sky Italia, che Murdoch ha spedito a governare le sorti della Penisola nel 2011, dopo averlo avuto nel quartier generale di Londra, ha ottenuto circa 300 mila nuovi clienti dall’offerta abbinata con Fastweb. Mentre l’accordo con Telecom Italia, siglato in aprile, per far nascere a inizio 2015 la prima Iptv di seconda generazione, ovvero la tv che sfrutta i canali di Internet, è stato rinforzato giovedì scorso da un nuovo patto per la trasmissione sulle reti 3G e 4G di Tim dei canali Sky dedicati alle partite di calcio in esclusiva della Champions League e delle qualificazioni agli Europei del 2016.
Proprio l’attenzione a Internet e a chi con le dinamiche della rete si è già pesantemente scontrato, ovvero le compagnie telefoniche, lascia intendere che l’evoluzione televisiva prossima ventura passerà non solo attraverso l’integrazione tra realtà diverse, come sta avvenendo con BskyB, ma anche dal confronto con la Rete e chi è già in grado di sfruttarne le potenzialità, come Netflix, il sistema di fruizione della tv-on demand già sbarcato in Francia, Germania, Svizzera, Belgio e Lussemburgo e che in Italia è frenato dalla arretratezza delle infrastrutture digitali. Ma in questo caso, è solo una questione di tempo, al punto che Telecom Italia sembra aver già intavolato alcune trattative con il gruppo californiano.
Cambiamenti
Nulla sarà come prima. Perché se le produzioni proprie garantiscono il presente di Sky – dopo la felice esperienza di Gomorra, a Rogoredo hanno investito 40 milioni per le nuove serie, dall’atteso Diabolik a The Young Pope di Paolo Sorrentino – il futuro appare caratterizzato da un mercato estremamente liquido e frammentato (vedi a pagina 3 i successi di Discovery), oltreché concorrenziale.
A Sky, infatti, non si devono solo guardare dallo zoccolo duro della platea della televisione generalista e gratuita e neppure basta concentrarsi sulle prossime mosse di Mediaset Premium o sulle dinamiche, ancora flettenti, della raccolta pubblicitaria. Il mercato è così liquido che anche i cugini di Fox, stesso gruppo, sebbene Fox sia al 100 per cento della 21st century Fox mentre Sky sia sotto l’ombrello di BskyB, reclamano indipendenza e fanno implicita concorrenza a Sky, ad esempio con lo sport. Fox, infatti, è visibile non solo sulla piattaforma Sky, ma anche agli abbonati Mediaset Premium. Una strategia aggressiva, condivisa da Fabrizio Salini, amministratore delegato di Fox Italia che, dopo otto anni in Fox (2003-11) e una parentesi in Sky è rientrato a febbraio scorso ed ora è pronto a lanciare due nuovi canali da novembre, Comedy e Animation e sta mandando in onda una prima visione a sera, sfruttando anche Matt Dillon in veste di testimonial, che sarà protagonista dell’attesa serie Wayward Pines nel ruolo dell’agente segreto Ethan Burke. Il tutto per spingere su fatturato (160 milioni) e utili (36 milioni), con un occhio alla pubblicità perché, in un mercato in contrazione, Fox è cresciuta dell’11 per cento nell’ultimo anno, toccando quota 60 milioni di euro (+31 per cento Sky a luglio, valore che resta in doppia cifra scontando l’effetto Mondiali).