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 2014  settembre 29 Lunedì calendario

LA POLITICA BOCCIA LA DISCESA IN CAMPO DI MISTER TOD’S

[3 articoli] –
ROMA.
Tutti contro Mr Tod’s. La possibile discesa in campo dell’imprenditore marchigiano non piace alla politica, maggioranza come opposizione. Un’apertura si registra solo nelle file dei metalmeccanici, con il leader Fiom, Maurizio Landini, «pronto a discutere» perché «su alcune cose l’ho apprezzato, quando dice per esempio che gli imprenditori devono investire in Italia e pagare le tasse in Italia». Per il resto, un diluvio di critiche. «Della Valle non l’ho sentito», dice il ministro dell’Interno Angelino Alfano, ma «oggi noi abbiamo una grande possibilità di cambiare e non credo che fuori da questo governo ci sia la stessa possibilità». E proprio di un nuovo esecutivo vagheggia Della Valle, con tanto di lista di ministri pronta in dieci giorni, da presentare anche a Napolitano. Un’alternativa al governo Renzi, “tecnica” o tecnico-politica, visto che «siamo già all’ultima spiaggia con un premier ragazzo che promette e non conclude e ministri con poca esperienza». Attenzione però, avverte il governatore pd della Toscana, Enrico Rossi: «In democrazia contano ancora i voti dei cittadini e dei parlamentari». Anche Fabrizio Cicchitto (Ncd) suggerisce cautela (a lui e a Passera, l’ex banchiere che ha fondato il movimento Italia Unica): «Un conto è eliminare Geronzi, un altro conto è conquistare il governo del Paese». «Prediche inascoltabili», le congetture del patron Tod’s, per Maurizio Bianconi, deputato di Forza Italia, che però ritiene altrettanto dannosa per il centrodestra la linea politica del collega Denis Verdini «afflitto da renzite acuta» e bollato da Della Valle come «impresentabile gaglioffo». L’attivismo Della Valle-Passera è «positivo» per Benedetto Della Vedova, sottosegretario agli Esteri (Scelta Civica): «Se vogliono fare un partito sono liberi di farlo, ma poi dovranno misurarsi con il consenso. E le elezioni anticipate non sono dietro l’angolo, visto che in Parlamento non mi sembra ci sia una maggioranza alternativa che vuole cambiare Renzi».
la Repubblica 29/9/2014


ILLY: “DELLA VALLE ALLA GUIDA DEL PAESE? NON HA LA DIPLOMAZIA NECESSARIA” – [Intervista] –
Un partito di Della Valle? «E’ un bravo imprenditore ma non mi pare che abbia la diplomazia necessaria per fare il politico..». Riccardo Illy, 59 anni, è stato sindaco di Trieste e Presidente del Friuli. Ha lasciato la politica attiva nel 2008.
Dottor Illy, lei sta con Della Valle, con Marchionne, con Renzi? Come si schiera?
«Lei vuole tirarmi in mezzo a quella discussione? Non sono mica matto..».
Eppure se ne parla molto. Il premier dice che sta combattendo una battaglia contro i poteri forti...
«Poteri forti? Ma non scherziamo. I poteri forti in un Paese basato sulle Pmi? Sa che cosa vuol dire Pmi?».
Ce lo dica lei...
«Vuol dire “Piccole e Micro Imprese”. Capito? Non “Medie”, “Micro”. In un Paese così frammentato, dove resistono poche decine di grandi aziende che non hanno ancora traslocato, che cosa vuole che siano i poteri forti? Poca roba no?».
Va bene. Non ci sono i poteri forti. Ma la battaglia di Renzi la condivide?
«Le dico qual è il mio punto di vista. Credo che in Italia ci sia uno squilibrio tra i poteri. Nel senso che il bicameralismo perfetto e le leggi in vigore limitano troppo i poteri del presidente del Consiglio».
Nuova questa..
«Allude al fatto che lo diceva Berlusconi? E’ vero, ma su questo penso che avesse ragione».
Dunque?
«Dunque è necessario riformare la Costituzione, dare al presidente del Consiglio la possibilità di governare. Pensi che oggi non può nemmeno far dimettere un ministro. E poi fare una legge elettorale che privilegi la governabilità rispetto alla rappresentanza».
E questo risolverebbe i problemi del Paese?
«Non risolverebbe ma aiuterebbe molto. Poi bisogna riformare profondamente il mercato del lavoro».
Lei abolirebbe l’articolo 18?
«Ecco, evitiamo, per favore, quella contrapposizione ideologica».
Che cosa significa allora riformare il mercato del lavoro?
«Significa cambiare le leggi che erano state fatte per un mondo che non c’è più e adeguarle a quello di oggi. Infine sarebbe importante rendere più efficiente e meno lenta la pubblica amministrazione».
Lei ha elencato le riforme che sono state annunciate da Renzi. Dunque ha torto Della Valle a dire che il premier è una “sola”, aria fritta?
«Io sono abituato a ragionare da imprenditore. Certo, i budget, le previsioni di spesa, sono importanti. Ma contano anche i consuntivi e soprattutto i confronti con gli anni precedenti».
Ci aiuta a tradurre in politica?
«E’ vero che Renzi annuncia i suoi progetti, che sarebbero i suoi budget, le sue previsioni di spesa, con un certa baldanza. Ed è anche vero che non sempre le promesse si traducono in realtà».
Ma?
«Ma se io devo tirare il consuntivo e paragonarlo con quel che hanno fatto i suoi predecessori a Palazzo Chigi, mi pare che finora Renzi abbia dimostrato un impegno e una voglia di rivoluzionare il Paese che altri non avevano».
Si iscriverebbe al partito di Della Valle?
«Un ottimo imprenditore, per carità. Se farà politica gli auguro ogni fortuna. Non mi sembra un tipo molto diplomatico ma potrebbe imparare. Vede, non basta essere grandi imprenditori per diventare bravi politici. Come dimostra la parabola di un imprenditore milanese...».
Il suo giudizio su Passera?
«Ho sempre apprezzato Corrado come manager».
E come politico?
«Mi sembra che abbia commesso diversi errori. Ho anche provato a dirglielo quando era ministro. Ma non potrei dire che la sua reazione sia stata per me particolarmente gratificante».
Paolo Griseri, la Repubblica 29/9/2014


“A DIEGO DICO: PENSACI BENE E OCCHIO AI GIUDICI” –
ROMA.
Ma Clemente Mastella al suo amico Della Valle consiglierebbe di scendere in politica? L’ex Guardasigilli non ha bisogno di pensarci su, risponde rapido: «Sul piano personale gli direi di pensarci bene perché le sue attività e la sua vita privata verrebbero messe a ferro e fuoco e ci sarebbe certamente un magistrato che si metterebbe a contestargli qualcosa...». Quando suona il telefono Mastella abbassa il televisore di casa. Parla volentieri della possibile scommessa politica di Mr. Tod’s. Ma lui non ne farebbe parte. «No, ormai sono ai margini e poi Renzi direbbe che sono retrò. Posso dare dei consigli». Ok, quindi a parte il timore dei giudici consiglierebbe a Della Valle di impegnarsi? «Beh, dal punto di vista politico la situazione lo richiederebbe». E lo farà? «Con Diego ci ho parlato, secondo me al momento non vuole scendere in politica, è molto insoddisfatto del governo degli annunci e ha l’idea di dire “facciamo qualcosa”». Sentiamo cosa, visto che tre giorni fa in tv ha parlato di una squadra pronta ad agire subito e tutti hanno pensato a un nuovo partito. «No - spiega Mastella - vuole indicare una squadra di personalità straordinarie da utilizzare al posto di queste mezze figure di ministri». In che senso scusi? Che va da Napolitano e gli offre un governo nuovo di pacca? «No certo, Della Valle non è un sub-Napolitano, indicherebbe dei nomi straordinari che potrebbero sostituire qualche ministro in questa situazione fuori dall’ordinario». Di nomi Mastella non ne fa, fosse per lui, dice, suggerirebbe «l’amico mio» Giuseppe De Rita. E l’idea di un impegno diretto in politica Mr. Tod’s ce l’ha o no? Risposta sibillina: «Al momento non credo, però non so quale sia la sua intenzione finale». Ma insomma Mastella, Della Valle ha la stoffa del politico? «Detto da uno che frequenta i mercati rionali, sì, ce l’ha, esercita grande fascino sulle persone, grande suggestione». E come farebbe a mettere alle strette Renzi al punto da imporgli di cambiare ministri se non di lasciare Palazzo Chigi? «Beh, se si preoccupano perché Diego è andato in tv a criticarli vuol dire che siamo messi un po’ male, no?».
a. d’a, la Repubblica 29/9/2014