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 2014  settembre 19 Venerdì calendario

IL PENSIONATO PROPRIETARIO A SORPRESA: “NON CEDO GRATIS LA SCALA DEI TURCHI”

È perfino troppo facile evocare Totò che cerca di vendere la fontana di Trevi ai turisti. Facile e improprio. Perché se il principe De Curtis impersonava un simpatico truffatore, qui a Realmonte - un pugno di chilometri da Agrigento - c’è un signore che ha tutto il diritto di sventolare sotto il naso della Regione il foglio di mappa catastale numero 23, dove c’è scritto che «le particelle 334-335-336» sono tutte sue. Peccato che quelle particelle corrispondano alla Scala dei Turchi, la scogliera di marna bianca più famosa d’Italia, celebrata da Camilleri, candidata a diventare patrimonio dell’Unesco.
Di proprietà, oggi, del dottor Ferdinando Sciabarrà, 67 anni, dirigente della Camera di Commercio in pensione ritiratosi in una casetta in campagna a contrada Scavuzzo. Il quale ha già detto al sindaco Pietro Puccio che non ha alcuna intenzione di cacciare i turisti dalla sua scogliera. E non facilmente la cederà gratuitamente al Comune, come l’amministrazione gli ha chiesto. «Non ho mai impedito di entrare a nessuno e così sarà in futuro, ma prima di fare qualsiasi mossa devo parlare con i miei avvocati», ha aggiunto. Nei prossimi giorni incontrerà di nuovo il primo cittadino.
Già. Come conferma la cugina Enrichetta Sciabarrà, «quelle terre sono nostre da sempre, le abbiamo ereditate dagli antenati, una storia che si perde nella notte dei tempi». Peccato che il Comune ne abbia avuto contezza soltanto adesso, quando a fianco di Legambiente si è messo al lavoro per redigere un piano di gestione della Scala dei Turchi che prevedesse anche un ticket d’ingresso. Una decisione nata dall’assedio alla scogliera, erosa dal mare, depredata da ladri e turisti che portano via pezzi di marna considerati un toccasana per la pelle.
Prima mossa, quindi la richiesta di cessione del tratto di costa alla Regione, a fronte del pagamento di un canone. «Ma è bastato guardare le carte - dice il sindaco - per accorgerci che la linea demaniale si interrompe proprio davanti alla Scala dei Turchi, dove comincia una proprietà privata che dalla campagna si estende fino agli scogli. Gli accertamenti successivi hanno confermato quello che da tempo in paese si sa, cioè che la scogliera di marna appartiene a Ferdinando Sciabarrà, proprietario anche dei terreni confinanti. Una persona perbene, non certo uno speculatore».
Un errore? Uno scherzo? «No - aggiunge il sindaco - la distanza dei 150 metri dal mare vale per l’inedificabilità, ma la linea demaniale è un’altra cosa. Solitamente segue la linea dell’onda, è facile tracciarla quando c’è una spiaggia, ma qui c’è una parete rocciosa a picco che è stata considerata parte del terreno retrostante. Non è un caso unico, qui molte altre scogliere sono di proprietà privata. Anche se i privati non possono farsene nulla, per via dell’interesse pubblico e per i vincoli ambientali». Un paradosso. Siamo ad Agrigento, infatti, terra di Pirandello.
Laura Anello, La Stampa 19/9/2014