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 2014  settembre 19 Venerdì calendario

SE PUTIN MINACCIA DI OCCUPARE IN 2 GIORNI MEZZA EUROPA DELL’EST


Anche questa volta il Cremlino ha smentito tutto, senza nemmeno entrare nei dettagli: «Sono balle». Nulla di vero quindi nella vanteria attribuita a Vladimir Putin: «Se volessi, le forze russe potrebbero arrivare nel giro di due giorni anche a Riga, Vilnius, Tallin, Varsavia e Bucarest». E’ chiaro però che le uscite attribuite al presidente russo nelle sue conversazioni con i leader europei o con quelli ucraini non sono rassicuranti. L’ultima affermazione «inquietante» è di terza mano. Sarebbe stata fatta da Putin al presidente ucraino Petro Poroshenko, poi da questi sarebbe stata riferita a Manuel Barroso, presidente uscente della Commissione europea. E sarebbe finita in un rapporto della diplomazia comunitaria passato al quotidiano tedesco Suddeutsche Zeitung . Lo stesso Barroso aveva riferito nei giorni scorsi un’altra affermazione di Putin: «Se avessi voluto avrei potuto prendere Kiev in due settimane».
In questo primo caso si è trattato di una frase riportata «fuori dal contesto», come ha ammesso alla fine una fonte dell’Unione Europea. Certo, Putin non ha minacciato direttamente l’Ucraina. Magari ha risposto a velate accuse di Barroso smentendo la sua intenzione di scatenare una guerra per conquistare tutta l’Ucraina. E in questo contesto, chissà, potrebbe aver risposto con foga qualcosa come «Ma figuriamoci, se avessi voluto…». Rimane il fatto che la cosa è assai poco rassicurante. Anche perché tutti sanno che se la Russia decidesse veramente di usare le sue armate, sarebbe assai difficile contrastarla. In quanto all’Ucraina, alla Nato non hanno molti dubbi, come ha chiarito recentemente il Comandante delle forze alleate Philip Breedlove: per una eventuale invasione, il Cremlino «dispone di tutte le risorse militari; e una operazione simile raggiungerebbe i suoi obiettivi entro tre/cinque giorni». Anche per quanto riguarda il resto d’Europa la situazione militare non è affatto allegra. L’istrionico leader liberaldemocratico Vladimir Zhirinovsky ha detto che i tre Paesi baltici e la Polonia «verrebbero spazzati via». Diversi analisti americani non la pensano molto diversamente: all’Est la Nato è debole e la Russia ha migliorato enormemente le sue capacità dopo la guerra con la Georgia del 2008. L’ex vicecomandante supremo dell’Alleanza Atlantica Richard Shirreff è stato ancora più chiaro: «La Nato avrebbe grosse difficoltà a mettere sul terreno rapidamente una divisione (20 mila uomini), perché in Europa occidentale abbiamo assistito a uno smantellamento delle capacità militari». Gli ucraini sono particolarmente preoccupati, come ha detto ieri a Washington Poroshenko che ha chiesto armi a Barack Obama. «Non bastano visori notturni e coperte ai soldati male equipaggiati i quali sono l’unica cosa che si frappone fra la coesistenza pacifica e l’incubo di una ricaduta nel secolo scorso». Sul terreno effettivamente ci sono tanti russi, come ha ammesso anche un comandante ribelle, Aleksandr Khodakovskij: «Non centinaia, ma molti di più; interi battaglioni». Solo che non sarebbero stati mandati dal governo di Mosca: «Tutti volontari o in licenza».