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 2014  settembre 19 Venerdì calendario

UN ANNO IN MENO DIETRO I BANCHI. GIA UNDICI SCUOLE LO FANNO

L’ex ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza l’anno scorso minimizzò: «È solo una sperimentazione, le scuole che aderiscono si contano sulle dita di una mano». Adesso, però, di mani ce ne vogliono tre. Il liceo quadriennale fa proseliti. L’anno scolastico appena iniziato vede 11 scuole, tra statali e paritarie, impegnate ad attuare il «taglio» di un anno delle scuole superiori.
Tra le paritarie sono al terzo anno della sperimentazione il Collegio San Cario di Milano, l’Olga Fiorini di Busto Arsizio e il Guido Carli di Brescia. Quest’anno si aggiungono il Visconti di Roma e l’Esedra di Lucca. Per le statali partono il Majorana di Brindisi, il Carlo Anti di Verona, il Tosi di Busto Arsizio, l’Orazio di Bari, il Garibaldi di Napoli e il Telesi@ di Telese Terme. L’obiettivo è uniformare la scuola italiana alla media europea, permettendo agli alunni di diplomarsi a 18 anni. Non solo: tagliare un anno significa, potenzialmente, risparmiare 40 mila cattedre e 1 miliardo 380 milioni di euro all’anno. Le polemiche, però non mancano. E il sospetto che qualcuno avanza è: si vuole semplicemente tagliare un anno o le risorse? Nadia Cattaneo, dirigente di uno dei licei che quest’anno parte con una prima «quadriennale», il Liceo Economico Tosi di Busto Arsizio, è convinta che la riduzione da 4 a 5 sia la strada giusta. «Le sperimentazioni servono proprio per testare e valutare se funziona», dice. Al Tosi, comunque, sono entusiasti di lare la parte dei pionieri: «È un modo per rendere flessibili orari, curricola e studiare metodi di apprendimento alternativi che permettano di dare nuovi stimoli ai ragazzi e agli insegnanti.
E fare anche qualcosa in più: al Tosi i curricoli conterranno delle certificazioni internazionali, cosicché gli studenti avranno in tasca un titolo valido in tutto il mondo. Ma si può fare tutto questo risparmiando sulle cattedre? «La mia esperienza dice il contrario» risponde Cattaneo. «Per avere una scuola in grado di offrire progetti validi serve organico in più, come l’organico che noi quest’anno abbiamo ottenuto». Insomma, il messaggio è chiaro: quadriennale è bello, ma non è gratis. •