Filippo Facci, Libero 19/9/2014, 19 settembre 2014
GALAN CHI?
Il punto non è soltanto che Giancarlo Galan è in carcere preventivo dal 22 luglio, e il punto non è soltanto che nessuno saprebbe spiegare in che cosa consistano i pericoli di fuga, di inquinamento delle prove e di ripetizione del reato che dovrebbero sottostare al suo arresto: il punto è che intanto singhiozza un dibattito sulla giustizia e però la custodia cautelare all’italiana cioè una delle più vergognose e costose anomalie che affliggono tutto il sistema seguita a non far parte della discussione. Viene voglia di non sollevarlo neppure, un caso Galan, viene voglia di tralasciare che non ha ancora «parlato» e che non è andato cioè incontro alle attese degli inquirenti: il caro vecchio «apriti sesamo» che lo libererebbe subito. Viene voglia di tralasciare che la classe politica più codarda che abbiamo mai avuto abbia mollato Galan come se non fosse parlamentare da vent’ anni. Verrebbe voglia di sollevare un caso qualsiasi tra i 13mila che si trovano in carcere preventivo: ma sembreremmo dei pazzi. Una volta ti dicevano che ci si occupava solo della galera dei potenti, e il risultato, ora, è che non ci si occupa neanche più di quella. Il fatto che il difensore di Galan sia Niccolò Ghedini non è una spiegazione sufficiente del perché sia in galera. E il fatto che in televisione non ci siano abbastanza talkshow dalle 4 alle 5 del mattino, per esempio, non ce n’è neanche uno non basta a giustificare che non c’è un cane disposto a occuparsene.