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 2014  settembre 19 Venerdì calendario

POLITICA, VETI E DOPPIE COMPETENZE. CENTINAIA DI OPERE FERME DA ANNI

C’è un pezzo di Italia che aspetta da decenni un’autostrada: da Civitavecchia a Livorno la possibilità di muoversi su una striscia di asfalto è concessa solo per qualche chilometro. Nel futuro si potrà sperare di arrivare comodamente fino a Tarquinia. Ma nulla di più. Veti ideologici, ambientalisti, contrasti tra diversi livelli di competenza ne bloccano da anni la realizzazione. Lo stesso schema vale per centinaia di opere pubbliche o in compartecipazione con privati. Soldi dei cittadini bloccati, mal spesi o impiegati per cattedrali nel deserto. Anche così l’Italia rinuncia al suo futuro. Legambiente che qualche mese fa ha stilato un rapporto sulle opere incompiute ne ha censite 101. Ma basta leggere i titoli dei giornali per capire come il Paese distrugge capitali per l’ignavia degli amministratori, per le polemiche sterili e politicizzate dei movimenti antagonisti, o a volte solo per la mancanza di senso civico della politica.

Si parte dalla Tav Lione-Torino, che avanza faticosamente tra proteste e schieramenti di forza pubblica per proteggere gli operai, ma l’oscar del paradosso se lo aggiudicano a pari merito il progetto dell’idrovia Padova-Venezia, avviato solo nel 1963, e l’abbattimento dell’albergo sulla scogliera di Alimuri, a Vico Equense, la cui procedura di abbattimento è partita nello stesso anno.

Il premio per la follia spetta a due impianti di compostaggio a Ragusa e Vittoria bloccati l’uno dalla mancanza di personale per farlo funzionare e l’altro dall’assenza della cabina elettrica. La storia della diga sul Metramo (RC), insieme alle altre 11 dighe calabresi incompiute, è paradigmatica: il costo, preventivato nel 1978 per 15 miliardi di lire, è lievitato fino ad arrivare a 420 miliardi di lire, i lavori completati nel 1994, collaudata la diga nel 2013, manca il sistema di canalizzazione e distribuzione. Spazio anche alla ferrovia. Tra Genova Ventimiglia i lavori, per un importo iniziale di 319 milioni di euro, si sono interrotti per un contenzioso. Appalto riassegnato, lavori non conclusi. Nel Lazio i pendolari attendono la Roma-Nettuno per viaggiare come esseri umani: lavori al palo. Tra le centinaia di cantieri fermi anche il binario Ferrandina-Matera e l’anello ferroviario di Roma. E c’è anche chi è scappato: British Gas ha mollato la costruzione del rigassificatore a Brindisi. Ma così l’Italia muore.