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 2014  settembre 18 Giovedì calendario

E IN RIZZOLI INIZIANO LE SCHERMAGLIE PER IL NUOVO CDA

MILANO.
Mediobanca è già scesa al 6,2% e da giugno 2015 scomparirà dal capitale ma fino ad allora il suo numero uno Alberto Nagel cercherà di trovare una soluzione al duello in corso tra i due azionisti forti di Rcs Mediagroup, John Elkann e Diego Della Valle. Il primo è azionista con il 16,7%, il secondo è al 7,3%, anche se forse è stato scavalcato dal fondo americano Invesco, che secondo la Reuters ha recentemente portato la sua partecipazione «significativamente» sopra il 5%. Il dialogo tra Elkann e Della Valle è difficile e in questi ultimi giorni, attraverso Nagel, i due hanno cominciato a scambiarsi idee sulla nuova governance che vedrà la luce con l’assemblea di aprile 2015.
Il cda del 28 marzo scorso ha infatti deciso di proporre all’assemblea la modifica dell’articolo 11 dello statuto in modo da un numero di membri del cda compreso tra sette e undici, che verranno nominati per due terzi dalla lista di maggioranza e per un terzo da quella di minoranza. Cioè sette e quattro nel caso di un cda a undici, o 5 e 2 se si decide per un board di sette. L’idea sarebbe quella di apsiede paltare la lista di maggioranza alla Fiat di Elkann e la lista di minoranza a Della Valle con l’obbiettivo però di trovare un presidente che vada bene a entrambi. Finora, però, la quadra non è stata trovata, anche perché tra gli azionisti è tornata a serpeggiare la diffidenza. La gestione “ristretta” della trattativa per l’uscita ad aprile prossimo del direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli non è stata ancora digerita dalla maggior parte degli azionisti. Alcuni hanno addirittura venduto le azioni, come la famiglia Pesenti che ha appena annunciato la discesa sotto il 2%.
Insomma gli sprazzi di sereno che si erano manifestati in primavera hanno di nuovo lasciato il posto alle nubi. E un altro temporale si sta formando all’orizzonte. Nonostante le smentite dell’ad Pietro Scott Jovane i contatti con il gruppo spagnolo Vocento per una possibile fusione con Unedisa, la controllata di Rcs che posprevedere El Mundo e Marca, proseguono. Anzi, a quel che risulta il progetto dovrebbe essere portato a breve dal nuovo presidente di Vocento, Rodrigo Echenique, all’attenzione del suo cda. E sarebbe un’operazione che l’attuale cda di Rcs appoggerebbe in pieno poiché l’avventura spagnola, con il fardello della sfortunata acquisizione di Recoletos, essendo stata ereditata dalla precedente gestione non viene vissuta come una possibilità di sviluppo per la casa editrice italiana. Quindi se ci fosse la possibilità di restare in minoranza in un gruppo allargato, delegando la gestione, senza ascrivere minusvalenze eccessive in bilancio e deconsolidando una parte dei debiti, questa verrebbe presa al volo dal cda. Ma non è detto che i principali azionisti, a partire dallo stesso Della Valle e dall’editore Urbano Cairo, la pensino allo stesso modo.
Giovanni Pons, la Repubblica 18/9/2014