Antonio Dipollina, Repubblica.it 17/9/2014, 17 settembre 2014
LE QUATTRO ORE DI FORMIGLI SBARAGLIANO TUTTI
"Ricominciamo con i talk show politici..... programmi inutili e dannosi per il Paese. Torniamo a una tv del dopo cena serena e utile"
(Massimo Boldi, Twitter)
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Al netto di risultati, considerazioni, ascolti, emozioni da debutto, cambi di canale e in attesa di vedere gli ascolti a cose avviate e nella normalità, Floris è andato sulle tre ore lorde di programma, Giannini si è fermato a due ore e cinquanta. Robetta in confronto a Corrado Formigli che lunedì, causa inopinato forfait di Lilli Gruber, è partito in anticipo alle 20.35 e a quel punto ci ha provato e c’è riuscito, stabilendo un record ogni epoca: ha chiuso a mezzanotte e trentacinque, quattro ore esatte per la gioia di grandi e piccini. E ha salutato così: "E’ stata solo la prima di una lunga stagione". Uditi distintamente tonfi da stramazzata in molte abitazioni private della penisola.
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E’ appena ovvio che il prolungamento feroce dei talk serve solo a riempire quattro ore allo stesso costo di due o tre, ma è altrettanto ovvio la rinuncia plateale a cercare spettatori in grado di vantarsi di aver visto l’intero programma dall’inizio alla fine. Esclusi parenti stretti e tizi obbligati a farlo.
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Palpabile, a fronti contrapposti, lo smarrimento nei due talk rivali del martedì appena sono finite le introduzioni comiche di Benigni e Crozza. Una cosa del genere: e adesso che si fa? Ma poi in qualche modo si è fatto. In zona Ballarò si tende vagamente a rilevare che il traino di Benigni è stato importante ma che anche il resto del programma è stato su livelli di share non distanti.
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"Massimo Giannini: ’A Ballarò rispetteremo le opinioni di tutti quanti. Anche le stronzate di Berlusconi"
(Spinoza.it)
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Con una certa aria di sufficienza, quelli della telenovela spagnola Il Segreto assistono alla lotta accanita dei talk serali che si disputano brandelli di share con assoluta ferocia e ogni pomeriggio, su Canale 5, incassano il loro 30 per cento fisso e passano oltre.
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"Siamo tutti vittime e carnefici"
(Luca Casarini a Piazza Pulita, La7, cita Umberto Tozzi)
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"Se bevi l’acqua dovresti ricordarti chi ha scavato il pozzo"
(Pierluigi Bersani, Agorà, Raitre)
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"Zavorra sarai tu"
(Carlo Giovanardi a Ivan Scalfarotto, Linea Notte, raitre)
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"Mineo è un comunista e quindi parla con questo linguaggio a metà tra Stalin e Gengis Khan"
(Maurizio Gasparri, Linea Notte, Raitre)
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"Ma davvero a Roma le dicono daje?"
(Bruno Vespa a Matteo Salvini, Porta a Porta)
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Scoop nascosti dietro l’ultima edizione di Miss Italia. La concorrente toscana Veronica Fedolfi è di Carrara e a fine manifestazione, affranta, dice al Tirreno: "Mi ha preferito un’altra concorrente e spero non c’entri Carrara". Spiegazione del succulento retroscena: colei che potrebbe averla bocciata per questioni carrarine è Alena Seredova, presidente di giuria, e inoltre pressoché ex moglie del carrarino Gianluigi Buffon.
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Lando Buzzanca: "Quando sono andato l’altra volta a Prima Porta, lì, come si chiama..."
Cristina Parodi: "Porta a Porta, da Bruno Vespa?"
Lando Buzzanca: "Ma no, Prima Porta, il cimitero"
(La Vita in Diretta, Raiuno)
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"Rita Forte e Gianni Nazzaro saranno Liza Minnelli e Frank Sinatra!"
(Tale e Quale Show, Raiuno)
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Acquistato un paralume da montare, di foggia cinese e adatto per case con arredamento da estremo Oriente. Non serve a niente ma in qualche modo bisogna premiare Ikea per aver prodotto lo spot con "I Got A Name" di Jim Croce.
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"Fateci caso, ci si sposa sempre tra simili: i mariti con le mogli, i nonni con le nonne, gli zii con le zie, i padri con le madri"
(Massimo Bagnato, Twitter)
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"Ho deciso: vado in vacanza dai nonni a Ibiza"
(Massimo Bagnato, Twitter)
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"L’insicurezza mi annoia"
(Kevin Spacey, House Of Cards)