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 2014  settembre 17 Mercoledì calendario

IN RADIO VIENE SEMPRE MEGLIO

Sembra impossibile, ma esiste un intrattenimento di qualità anche in Italia. Trovarlo non è poi così arduo. Basta preferire alla tivù, dove pure qualche eccezione esiste, un mezzo così apparentemente anacronistico da risultare – persino in questi tempi di social network e nativi digitali – modernissimo.
La radio italiana è vivissima, per ascolti e per qualità. La varietà di palinsesti soddisfa praticamente qualsiasi gusto, da quelli più commerciali a quelli più ricercati: la tivù generalista è quasi sempre uguale a se stessa, la radio no. Anche i numeri sono significativi. I nuovi dati Eurisko Radio Monitor hanno sancito che il programma più ascoltato è Lo zoo di 105, dal lunedì al venerdì su Radio 105 (ore 14-16). La media di ascolto nel quarto d’ora supera il milione e 100 mila spettatori, con punte di 1 milione e 230 mila. Cifre che, per esempio, non hanno raggiunto in prima serata né Quinta Colonna né Piazzapulita lunedì sera.
Il successo dello Zoo, spazio deliberatamente triviale, parrebbe dimostrare che anche in radio vince il trash. Sarebbe un’analisi tanto debole quanto sbagliata, sia perché qualsiasi sketch di Maccio Capatonda (ospite dello zoo) merita attenzione e sia perché Radio 105 rappresenta l’ammiraglia del gusto nazionalpopolare un po’ giovanilista. In questo ha pochi rivali, come dimostra anche il successo di Tutto esaurito condotto da Marco Galli: le punte di ascolto sfiorano addirittura il milione e 350 mila spettatori. Più o meno il numero dei fans sulla pagina Facebook ufficiale di Radio 105, che ospita dalla scorsa stagione anche Benvenuti nella giungla, talk condotto da Gianluigi Paragone e Mara Maionchi.
La fascia oraria, preserale, è la stessa dell’immarcescibile La zanzara su Radio24. Il circo politico più amato dai camionisti, dominato da Giuseppe Cruciani con David Parenzo, è stato nuovamente uno dei trionfatori delle “Cuffie d’oro”, gli Oscar della radio. Radio 105, come Virgin Radio e Radio Montecarlo, appartiene al Gruppo Finelco. Radio24, leader nell’informazione radiofonica, è invece di Confindustria. Le voci, a volte televisive e a volte no, vantano cospicue milizie di fedelissimi: Alessandro Milan, Sebastiano Barisoni, Oscar Giannino, Pierluigi Pardo e Giovanni Minoli, che in radio ha ritrovato la sua dimensione naturale di narratore efficace (soprattutto quando non affronta l’attualità, ma racconta vicende del recente o remoto passato). Il “caso” Minoli non è un’eccezione: spesso un personaggio funziona più in radio che in tivù. Gli esempi non mancano: Ivan Zazzaroni e Fabio Caressa paiono divertirsi molto di più a Radio Deejay che sul piccolo schermo. Fiorello è bravo in tivù, ma lo è ancora di più in radio. Linus e Nicola Savino frequentano eccome la tivù (soprattutto il secondo), ma in radio danno la sensazione di esaltarsi maggiormente.
È come se la radio traesse quasi sempre il massimo da chi la pratica. Forse perché consente più libertà, forse perché lascia spazio alla fantasia. Forse perché stimola l’appartenenza (e la dipendenza). E forse perché è davvero qualcosa che permette – ancora – tanto la sperimentazione quanto il cazzeggio. Ne sono ulteriore conferma Max Giusti su Radio-Due, Selvaggia Lucarelli su M2O e Rossella Brescia, che con l’appuntamento mattutino Tutti pazzi per Rds ha vinto le Cuffie d’oro 2014. Luogo per niente facile, la radio è spesso l’unico teatro possibile per format efficaci nell’etere ma poco straripanti nel piccolo schermo. Esistono migliaia di italiani felici di alzarsi presto, non per il lavoro che li attende ma per ascoltare chi da anni sa rendergli meno amaro il risveglio: è il caso de Il ruggito del coniglio di Antonello Dose e Marco Presta.
Talenti veri, che come per osmosi riescono a contagiare positivamente chiunque li accompagni (su tutti Max Paiella). Anche il giovane satirico Saverio Raimondo, nel suo spazio estivo all’alba su Radio-Due (oltre che in coppia con Max Giusti in tarda mattinata), aveva trovato una dimensione particolarmente congeniale. Oasi felice della Rai, come e più delle comunque nobili RadioRai e RadioTre, RadioDue – a prescindere dai direttori, che si avvicendano sin troppo rapidamente – è una delle migliori radio italiane: Il Ruggito del coniglio, Caterpillar, Un giorno da pecora, l’ottima musica di Moby Dick, Che ci faccio qui?, Fiorello e Marco Baldini, la Hit Parade condotta da musicisti (Frankie Hi-Nrg, Gaetano Curreri, Luca Carboni), Meno male che c’è Radio-Due, Radio Due Social Club, il gioiellino di ironia surreale 610, Miracolo Italiano, Super-Max e tanto altro. Un livello davvero elevato, che possono rivendicare su piani diversi anche altre emittenti. Per esempio RTL 102.5, la radio più ascoltata dagli italiani. E per esempio Radio Capital, al cui interno svetta (non unica) Lateral di Luca Bottura. Se la televisione è morta, o comunque non si sente bene, la radio resiste. Configurandosi come una delle più indiscutibili, e per certi versi inspiegabili, eccellenze italiane.
Andrea Scanzi, il Fatto Quotidiano 17/9/2014