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 2014  settembre 17 Mercoledì calendario

MONTALBANO PUÒ FUGGIRE IN PUGLIA «LA SICILIA È AVARA, SPOSTO IL SET»


Montalbano commissario di Otranto anziché di Vigata? Possibile che Luca Zingaretti venga trasferito dalla oculata Sicilia alla più disponibile Puglia, pronta a dargli un trattamento economico migliore?
L’ipotesi è in atto. Se accadrà davvero è solo questione di tempo per capirlo. Il suo creatore, lo scrittore Andrea Camilleri, è netto: «La Regione siciliana e i suoi governi in questi anni non hanno fatto niente per aiutare o coadiuvare la produzione del Commissario Montalbano. Malgrado l’indotto creato per il turismo dalle riprese cinematografiche, soprattutto nella parte sud orientale dell’isola».
Una presa di posizione — quella dello scrittore — che segue al forte disappunto espresso da Carlo Degli Esposti, che con la sua Palomar produce la fiction di Rai1. Il problema è la rumorosa assenza della Regione Sicilia, una latitanza lunga 15 anni: «Non hanno mai contribuito — spiega Degli Esposti —. All’inizio con l’assessore alla cultura Fabio Granata ci intendevamo, siamo andati insieme in Svezia a coinvolgere produttori di lì nella produzione e il turismo da quel Paese verso la provincia di Ragusa si è più che centuplicato. Poi più niente. E pensare che la procedura per l’Unesco per la tutela della zona è stata provocata proprio dal Montalbano tv. Insomma l’attenzione internazionale per quell’area è stata indotta dal successo non solo italiano della fiction».
Se l’ipotesi diventasse realtà, la storia rimarrebbe siciliana, ma non le location: «Torre Canne o Otranto non sono così paesaggisticamente diverse da Marina di Ragusa», aggiunge ancora il produttore.
Le cartoline televisive di Montalbano sono da anni — il primo episodio è del 1999 — uno spot fenomenale per la Sicilia. Gli ultimi episodi viaggiano a 10 milioni di spettatori a puntata. Pure in replica non sono da meno. Lunedì sera «Il gioco degli specchi» ha ottenuto più di 5 milioni e 700 mila spettatori e uno share del 23,6%. Numeri su cui le nuove produzioni di qualunque fiction metterebbero la firma. Una cartolina, ma anche una cassaforte di ascolti per la Rai: infatti al 2013, i primi 22 episodi della serie hanno avuto 103 passaggi televisivi. Un dépliant per immagini per il turismo italiano, ma anche per quello estero, perché oltre che la più vista in Italia, Montalbano è la serie più venduta fuori dalle Alpi con quel «Montalbano sono» che è la risposta sicula a «Il mio nome è Bond, James Bond».
E così se Luca Zingaretti potrebbe presto nuotare nel mar Ionio, Il giovane Montalbano (interpretato da Michele Riondino) potrebbe finire ancor prima in quelle acque. «Abbiamo appena cominciato le riprese — dice ancora Degli Esposti —, ma se le cose non si smuovono, a metà lavorazione trasferisco tutto in Puglia». Il produttore naviga a vista, non si aspetta niente, però puntualizza: «So che ho fatto con il governatore Crocetta la sala d’attesa più lunga della mia vita. Dalle 11 mi ha ricevuto alle 19. Ma voglio chiarire una cosa: non sono io che sposto Montalbano, eventualmente la sposteranno loro». Perché non si sono mostrati reattivi fino ad oggi? «Non so, non faccio queste diagnosi».
Però appena la miccia mediatica si accende, la politica si mostra più reattiva e così, glissando sulla lunga sala d’attesa, il governatore sollecitato, risponde: «Mi spiace sentire queste parole sulla fiction Montalbano, non mi ha mai contattato nessuno — fa sapere Rosario Crocetta —. Sono pronto al dialogo e al sostegno. Se hanno parlato con qualche burocrate non del mio gabinetto non so, ma il presidente della Regione sono io e sono disponibile». La stessa disponibilità ora offerta anche dall’assessore regionale al Turismo Sport e Spettacolo Michela Stancheris. L’arco parlamentare si smuove: deputati e senatrici pd, ma anche il sindaco di Porto Empedocle (Udc) sono uniti nell’esprimere stupore e disappunto. Il giornalista e scrittore (siciliano) Buttafuoco trova la metafora giusta: «È la ciliegina sulla torta marcia di un sistema cieco e ottuso».
Camilleri intanto è perplesso e dispiaciuto: «Sappiamo tutti che i turisti arrivati in Sicilia dal resto dell’Italia e dall’estero si sono moltiplicati quando gli episodi di Montalbano sono andati in onda sulla Rai e negli altri Paesi come di recente in Gran Bretagna. Tutto questo non mi riguarda direttamente, io non ho nessun interesse con la produzione di Carlo Degli Esposti ma quello che è giusto è giusto. A me dispiace solo per la Sicilia, nel senso del suo governo, che potrebbe perdere un appuntamento importante».