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 2014  settembre 17 Mercoledì calendario

FERRARI HA L’OPZIONE SULLA F1

La Ferrari potrebbe diventare il primo team a detenere una quota di partecipazione nella Formula 1, per un valore di circa 25 milioni di dollari (poco meno di 20 milioni di euro, cioè il 15% dell’utile netto semestrale record appena annunciato). Lo ha scritto il Daily Telegraph nel corso del weekend.
Quando infatti il prossimo 13 ottobre Luca di Montezemolo passerà il testimone a Sergio Marchionne alla presidenza della Ferrari, Montezemolo dovrà anche cedere il suo posto nel board della Delta Topco (la controllante di Formula One, la società titolare dei diritti della Formula Uno) e di cui Montezemolo era divenuto direttore non esecutivo nel 2012. Delta Topco a sua volta è controllata al 35% da Cvc Capital Partners. In quell’anno la Ferrari avrebbe dovuto quotarsi a Singapore, ma poi l’operazione non andò in porto. Tuttavia in occasione dei preparativi della quotazione, così come risulta dal prospetto informativo predisposto per l’ipo, Montezemolo ricevette in qualità di presidente Ferrari un’opzione sullo 0,25% nella Delta Topco, che avrebbe potuto esercitare sino a quando fosse rimasto un top manager Ferrari. Ora, con le dimissioni da presidente, Montezemolo dovrà cedere anche le opzioni, che quindi vengono ereditate da chi prenderà il suo posto.
Come spiegato ieri da BeBeez (il sito internet promosso da Aifi e di cui MF-Milano Finanza è media partner), il passaggio di mano dei diritti sulla quota in Formula One avverrà proprio alla vigilia di una nuova possibile ipo del gruppo che gestisce il business dei Gran Premi, visto che giusto il mese scorso i problemi legali che avevano coinvolto il patron di F1 Bernie Ecclestone (azionista al 5,3%) si sono finalmente risolti con un patteggiamento di 100 milioni di dollari, il che permette a Cvc Capital Partners di prendere nuovamente in mano il dossier del disinvestimento, che potrebbe dunque prevedere un’ipo entro breve.
Lo scorso luglio Cvc si era comunque già assicurato un payout di 360 milioni di dollari dal suo investimento grazie a un rifinanziamento da 3,8 miliardi di dollari, che ha consentito di pagare un superdividendo di circa un 1 miliardo di dollari ai vari azionisti (oltre a Cvc e Ecclestone, e al suo trust Bambino c’è anche l’ex Lehman Brothers, mentre Waddell & Read, Norges Bank Investment Management e BlackRock hanno il 21%l dal 2012). Con quest’ultima cedola sale a 3,5 miliardi di dollari il payout totale già incassato dagli azionisti dal 2005, anno dell’ingresso del fondo Cvc nel capitale del gruppo. F1, infatti, aveva pagato il primo superdividendo nel 2007, quando il debito del gruppo, di 2,1 miliardi (contratto in occasione del buyout) era stato portato a 2,9 miliardi. Nel 2012, invece, in prospettiva dell’ipo, la società aveva pagato altri due superdividendi (uno da 1,1 miliardi in aprile e l’altro da 1 miliardo in ottobre, con quest’ultimo che era stato finanziato con l’emissione di bond).
Cvc si prepara ora a liquidare la quota di Ecclestone e a studiare nuovamente l’ipo, a meno che non si concludano nel frattempo le trattative aperte lo scorso giugno con i colossi Liberty Global e Discovery Communications, che allora erano interessati a rilevare sia la quota di Cvc sia quella dell’ex Lehman Brothers (15,3%). In giugno si parlava di una valutazione di circa 4 miliardi di dollari per quel 49%.
Stefania Peveraro, MilanoFinanza 17/9/2014