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 2014  settembre 10 Mercoledì calendario

CIVATI: DICO SEMPRE CIÒ CHE PENSO

[Intervista] –
La segreteria di Renzi sarà unitaria, «certo, perché nessuno dissentirà dal segretario», dice Pippo Civati, tra i pochi oppositori interni al Pd deciso a non entrare nella nuova segreteria, «preferisco mantenermi la libertà del mandato parlamentare». Dopo l’appello di Matteo Renzi a Bologna all’unità «non è cambiato nulla, non ho avuto segnali di nessun tipo di cambio di passo». E se Renzi pensa che gli oppositori si rifacciano vivi al prossimo congresso, «non esiste proprio, io voglio poter dire cosa penso sempre».
Domanda. Lei Civati è corteggiatissimo. Renzi da un lato, Sel dall’altro.
Risposta. Mica tanto, da Renzi non ha avuto nessun segnale di apertura. Forse non si rivolgeva a me quando parlava a Bologna.
R. Lei è ospite gettonatissimo della festa di Sel, tesse la nuova opposizione?
R. No, nessun retroscena , rimango dove sono, non sto organizzando nulla. Io sono noioso, continuo a dire quello che ho sempre detto dall’inizio del mandato di Renzi. Se non cambia atteggiamento verso la minoranza, verso chi ha idee diverse dalle sue, e si limita a chiedere ai gufi di stare zitti, non mi interessa. Del resto, capisco che se si entra in segreteria si deve essere coerenti. Io preferisco mantenermi la libertà del mandato parlamentare.
D. I civatiani al senato sulle riforme hanno creato molti problemi al Pd, già in commissione, mettendo in discussione la linea del partito.
R. Curioso però che ora nel Pd in tanti dicano che la riforma va corretta, così come va rivisto l’Italicum. Però hanno votato compatti per il sì.
D. L’autunno sarà complicato, con tante riforme da fare. Vi metterete di traverso?
R. Nessun pregiudizio, le scelte si valutano caso per caso. Sul Jobs act per esempio io penso che era meglio intervenire d’urgenza con un contratto unico, ora invece con la delega abbiamo tempi molto più lunghi e la grana dell’articolo 18.
D. Certo, ci si aspettava che il governo ottenesse più risultati sul fronte della crisi...
R. Trovo sorprendente che si aspettassero risultati diversi. C’è un problema di fondo che è lo schema politico, le alleanze.
D. E questo come incide sull’azione del governo?
R. Per esempio, sull’antiriciclaggio, che avrebbe consentito di reperire risorse fresche, siamo fermi da gennaio. Per l’anticorruzione, oltre alla nomina di Cantone, non ci sono novità.
D. Anche dalle parti dei popolari ci sono perplessità sull’entrare in segreteria. Beppe Fioroni ha twittato che lui resta fuori dal coro.
R. Diciamo che si stanno civatizzando.
D. Ha sentito le ultime sulle primarie in Emilia Romagna? Matteo Richetti, indagato, si è dimesso.
R. Mi spiace, è una brutta cosa, un passaggio delicato. Con una battuta, le primarie in Emilia hanno cambiato verso...
Alessandra Ricciardi, ItaliaOggi 10/9/2014