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 2014  settembre 11 Giovedì calendario

DA LAUDA A SCHUMI, IL MANAGER PIÙ VINCENTE

Luca Cordero di Montezemolo è sbarcato per la prima volta a Maranello nel 1973 con il ruolo di assistente proprio di Enzo Ferrari e di responsabile della squadra Corse. Sotto la sua gestione la Ferrari vince il campionato mondiale costruttori di Formula 1 per tre anni consecutivi, dal 1975 al 1977, e due mondiali piloti con l’austriaco Niki Lauda nel 1975 e 1977. Forte del ricco palmares in pista, il giovane Montezemolo ha ricoperto altri ruoli all’interno del Gruppo Fiat prima di rientrare al Cavallino nel 1991 in qualità di presidente, ruolo che ha ricoperto fino alle dimissioni di ieri, e di amministratore delegato (fino al 2006). Nella sua seconda avventura in Ferrari, Montezemolo ha avuto il grande fiuto di ingaggiare Jean Todt e Michael Schumacher. Sotto la guida del francese, infatti, la Rossa, dopo ben 21 anni, nel 2000 è tornata a vincere il Campionato di Formula 1 con il fenomeno tedesco. Il successo si è ripetuto anche negli anni successivi: dal 2001 al 2004 la Ferrari ha conquistato il titolo piloti e costruttori in Formula 1. «Schumacher è stato un pilota straordinario» che «più di ogni altro ha fatto la storia della Formula Uno», ha sottolineato ieri Montezemolo nel corso della conferenza d’addio, ricordando con commozione lo sfortunato campione. «Con lui abbiamo condiviso momenti felici e alcuni meno felici. A volte avevamo posizioni diverse ma è stato un pilota eccezionale».
Nel 2007 anche senza Schumacher la Ferrari ha conquistato, per la 15esima volta, il Mondiale piloti grazie a Kimi Raikkonen e quello costruttori, nel 2008 si è ripetuta nei costruttori (perdendo quello piloti con Felipe Massa all’ultima curva), malgrado il commiato a Todt, sostituito da Stefano Domenicali come nuovo team principal e Aldo Costa nel ruolo di direttore tecnico.
Nel 2009 è arrivata una sola vittoria e il terribile incidente di Massa, sostituito prima da Luca Badoer e poi da Giancarlo Fisichella. E allora la nuova svolta con l’ingaggio del miglior pilota su piazza, Fernando Alonso, un inizio folgorante con la vittoria in Bahrain. L’esperienza del campione spagnolo in Ferrari è fatta di molte ombre e qualche acuto come il Mondiale 2012, sfuggito ad Alonso per tre punti a favore di Sebastian Vettel.
Del resto alla Ferrari il secondo posto non può andar bene e va ancora meno bene viaggiare nelle retrovie come nella stagione in corso («abbiamo sottovalutato le difficoltà del nuovo motore, ha detto Montezemolo) che ha portato alle dimissioni di Domenicali, il 14 aprile 2014, rimpiazzato da Marco Mattiacci, con la Ferrari reduce da un solo titolo costruttori e nessun titolo piloti in sei anni. Adesso le chiavi di Maranello sono in mano a Sergio Marchionne. «Del futuro della Ferrari io e Luca abbiamo discusso a lungo», ha detto il neopresidente. «Il nostro comune desiderio di vedere la Ferrari esprimere tutto il suo vero potenziale in pista ci ha portato ad alcune incomprensioni che si sono manifestate pubblicamente nello scorso weekend». «Lascio un cassetto pieno di progetti. Qui ho trovato uomini eccezionali ed è stato «fondamentale il rapporto con questo territorio. Assieme alla mia famiglia la Ferrari è la cosa più importante della mia vita», ha chiuso il presidente dimissionario.
MilanoFinanza 11/9/2014