Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  settembre 10 Mercoledì calendario

UNA DONNA AL COLLE

[Intervista a Luigi Bisignani] –

Roma, settembre
È probabile che il prossimo presidente della Repubblica sia una donna. E che venga eletta nel 2015. Per questo il mio prossimo libro, che uscirà l’anno prossimo, s’intitolerà Il presidente: la donna del Colle».
Luigi Bisignani è stato per anni (e forse è ancora) al centro di una rete di relazioni di altissimo livello. Ogni tanto viene arrestato. La prima volta vent’anni fa (tangenti Enimont, di cui era dirigente, condanna a due anni e mezzo), l’ultima sei mesi fa (frode fiscale sui computer di palazzo Chigi, patteggiati due mesi). Ciononostante, o forse proprio per questo, è ritenuto «una delle persone più potenti d’Italia». Sicuramente una delle più informate: il suo libro L’Uomo che sussurra ai potenti, scritto l’anno scorso con Paolo Madron, ha venduto 100 mila copie. E 30 mila ne ha raggiunte il successivo giallo-verità Il Direttore.
Spesso Bisignani nelle previsioni ci azzecca.
Chi sarà la prossima Presidente?
«Pare che Renzi spinga Roberta Pinotti, ministro della Difesa, che piace anche a Napolitano».
Quindi è fatta.
«Macché. Il voto per il Quirinale è il più imprevedibile d’Italia».
Come quello per il Papa.
«O per il Grande Fratello. I più nominati all’inizio sono sempre gli ultimi a uscire».
Quindi se lei li nomina, li brucia.
«Esatto».
Emma Bonino l’ha già bruciata Renzi.
«Troppo esperta di Europa e Medio Oriente».
Proprio quel che servirebbe ora.
«Ma gli avrebbe fatto ombra».
Renzi preferisce le mezze figure?
«Questo governo ne è pieno. In compenso, uno prezioso come Massimo D’Alema viene tenuto fuori dall’Europa».
Si è impuntato sulla Mogherini.
«Sbagliando. Era più utile avere il commissario all’Agricoltura».
Quanto dura Renzi?
«Questo governo? Pochi mesi».
Perché?
«La crisi economica non finisce, quindi finisce la luna di miele. Deve andare subito al voto per incassare il consenso che gli rimane e far eleggere deputati fedeli».
Ha avuto il 40,8% alle Europee.
«Era un voto drogato dalla paura del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo».
Grillo dura?
«No. Come tutti i movimenti di sola protesta, fra un po’ svanirà».
E Berlusconi?
«È già morto. Politicamente. Stava affogando, ora cercano di rianimarlo nella camera iperbarica».
Il suo successore a destra?
«I figli».
Ma loro non vogliono.
«Allora nessuno. I suoi voti li piglia Renzi, che a destra sta simpatico più di Alfano».
Allora Renzi diventerà fortissimo.
«E potrà permettersi di perdere l’ala sinistra. Il sindacato, per esempio».
Intanto però si logora.
«Ha una maggioranza troppo risicata. Per questo andrà presto al voto».
La riforma del Senato è stata una vittoria o una figuraccia?
«Renzi scricchiola ogni volta che lo attaccano, non può andare avanti così».
Il commentatore Ernesto Galli della Loggia dice che non sa fare squadra.
«Vero. Certe stanze di palazzo Chigi non parlano con le altre».
E i ministri?
«Peggio. Li delegittima lui. Non vuole delegare, non sa coordinare».
Ma i sondaggi lo premiano.
«Ha straordinarie capacità mediatiche. E l’energia tipica dei giovani».
Il meno giovane di tutti, Napolitano, se ne va nel 2015, allora?
«Sarà stanco, vorrà godersi un po’ di vecchiaia».
È vero che è diventato potentissimo?
«Sì. Ormai siamo in una repubblica presidenziale, senza averlo detto».
Colpa di Napolitano?
«No. Assenza dei partiti e dei politici».
Pure il prossimo presidente sarà potente?
«Sì. Per questo lo deve indicare Renzi. Ma ora non ha abbastanza voti. Perciò deve andare a elezioni anticipate».
Chi sono i politici migliori oggi?
«In Forza Italia Verdini e la Bernini».
Nel Pd?
«Boschi e D’Alema».
Nei 5 stelle?
«Pensavo Di Battista, ma è caduto clamorosamente giustificando i terroristi».
E in Europa?
«La Merkel. La Germania dopo la riunificazione è stata straordinaria. La crisi è un po’ colpa anche sua? Macché. Lei è rigorosa, tiene i conti a posto. I tedeschi danno lezioni a tutti».