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 2014  settembre 11 Giovedì calendario

LE CONSEGUENZE DEL RANCORE

Era già tutto nell’iniziale: V come Valérie e Vendetta. François Hollande non è il primo né l’ultimo uomo colpito dalla ripicca di una donna. Sarebbe un vicenda banale se non fosse che la ritorsione privata di Madame Trierweiler, preparata in gran segreto e diffusa in decine di migliaia di copie, ha un costo pubblico ancora incalcolabile, provocando un feuilleton rosa ai vertici dello Stato, un Presidente azzoppato, un governo che ora deve affrontare un difficile voto di fiducia per far passare importanti riforme sociali ed economiche. Nelle ultime ore la Francia è ipnotizzata dalle rivelazioni dell’ex première dame, con un misto di curiosità e ribrezzo. In appena quattro giorni, “Merci pour ce moment” ha già venduto 175 mila copie.
«Siamo entrati in uno psicodramma collettivo in cui si sta decomponendo la Quinta Repubblica». Christian Salmon, esperto in comunicazione, ha pubblicato qualche anno fa un saggio sullo Storytelling in politica, analizzando anche l’utilizzo di vicende private. Oggi nessuno spin doctor sarebbe così bravo da trovare una “narrazione” in grado di salvare Hollande. «Il libro di Trierweiler è un formidabile meccanismo di delegittimazione», nota Salmon. Nel racconto sono mischiati dettagli privati e informazioni più politiche, come la presunta frase sui “sans-dents”, gli sdentati, ovvero i poveri. Ci sono molte altre citazioni che cercano di dare l’immagine di un uomo di sinistra lontano dal popolo. Hollande non mangia carne che viene dal supermercato, ama andare nei grandi alberghi. Trierweiler svela anche situazioni piccanti, come quando il Presidente le chiede, dopo averla lasciata: «Concedimi un’ultima notte d’amore».
Sembra di leggere un romanzo rosa, solo che il regolamento di conti di una ex coppia ridicolizza l’immagine del capo della seconda potenza europea. Per un terzo dei francesi il libro peggiora l’opinione sul Presidente, che è già ai minimi storici di consensi: un misero 13%. «Dopo poche pagine, siamo già tutti nella camera da letto dell’Eliseo» osserva Salmon di cui è in uscita in Italia “La cerimonia cannibale”. Da Nicolas Sarkozy a Strauss-Kahn, ormai anche la Francia ha abbattuto il muro tra vita privata e vita pubblica. «E pensare che Hollande voleva essere un Presidente “normale”, l’antitesi di Sarkozy, dimostrando anche un comportamento più degno di Strauss-Khan» ricorda Salmon. «Non ci sono precedenti all’altezza di quello che sta accadendo» spiega Salmon. Bill Clinton aveva Hillary Clinton al suo fianco quando l’America scopriva le sue “relazioni inappropriate” con Monica Lewinsky. «Hollande invece è da solo». In Italia ci fu nel 2007 la lettera di Veronica Lario a Repubblica per chiedere al marito Silvio Berlusconi pubbliche scuse dopo gli apprezzamenti che lui aveva rivolto a Mara Carfagna. «Ma il paragone, in questo caso, è difficile, sia per la figura di Silvio Berlusconi, già “discussa”, sia perché il sistema politico italiano è molto più complesso» commenta Salmon. Nel sistema francese, aggiunge, il presidente è in teoria onnipotente, al di sopra di tutto. Un monarca repubblicano. «Non l’avevamo mai visto così impotente, sotto scacco della sua ex compagna». Un capo dello Stato costretto a giustificarsi durante il vertice Nato, venerdì scorso, e a dichiararsi «ferito» dalle menzogne in un colloquio sul Nouvel Observateur che esce oggi. Giovedì prossimo accoglierà centinaia di giornalisti all’Eliseo per la tradizionale conferenza stampa. Come nel gennaio scorso, quando erano appena uscite le foto di lui con il casco sotto casa di Julie Gayet, dovrà difendersi, giustificarsi su vicende private.
Il Re non è mai stato così nudo. Anzi, “trasparente” come ha detto ieri il capogruppo dell’Ump, Christian Jacob. L’opposizione già chiede lo scioglimento dell’Assemblée Nationale e nuove elezioni, evento raro nella Quinta Repubblica. Trierweiler maschera la sua vendetta privata con l’esigenza di «dire la verità». «È mossa da un egocentrismo cieco al punto da utilizzare un’arma di distruzione di massa» commenta Daniel Soulez-Larivière, tra i più famosi avvocati francesi, a suo tempo inventore della fortunata perifrasi sul “circo mediatico-giudiziario”, autore dell’omonimo libro e ora di un apprezzato saggio su “La trasparenza e la virtù”. L’ideale di trasparenza, spiega, anziché essere benefico per la democrazia, finisce per erodere ancora di più la dimensione simbolica della funzione presidenziale. All’inizio del suo libro, l’ex première confessa: «Ho capito che scrivere è per me l’unico modo di riprendere il controllo della mia vita». Più probabile invece che Trierweiler rimanga “inchiodata” a questo libro. «È irresponsabile, insensibile alla prospettiva dei danni collaterali che provoca la sua guerra sulle persone vicine e sul paese» conclude Soulez-Larivière. Paradossalmente, Hollande non ha neppure modo di replicare legalmente. In base alla sua immunità presidenziale ha promesso di non aprire contenziosi davanti ai giudici. Così come a gennaio non ha fatto causa contro Closer , ora è costretto a stare fermo davanti al bestseller.
«Questo libro può uccidere Hollande ». Frédéric Martel, scrittore esperto di new media, non ha dubbi. «È una vendetta potenzialmente infinita». La character assassination di Valérie potrebbe riservare nuove puntate. Messaggi, fotografie, altro materiale compromettente. Trierweiler ha dimostrato di saper anche usare Twitter per regolare i suoi conti. A questo punto non si può più escludere nulla. «Hollande — commenta Martel — dimostra di essere nella vita privata come in quella pubblica: un indeciso cronico. E ne subisce le conseguenze ». Negli anni Ottanta, François Mitterrand è riuscito a tenere nascosta la sua bigamia. «Non è solo perché era un’altra epoca, non c’erano i social network ed era più facile mantenere i segreti» osserva Martel. Né Danielle Mitterrand, né l’amante ufficiale Anne Pingeot hanno mai parlato né si sarebbero sognate di scrivere un libro-verità. «Mitterrand ci sapeva fare con le donne, aveva carisma e una sensibilità che manca a Hollande». Il Presidente è stato incapace di gestire l’infedeltà, la separazione. «Quando lasci una giornalista con un comunicato di agenzia è lecito aspettarsi una ritorsione » ironizza Martel. E nel servire la sua vendetta, Trierweiler, ha saputo cosa raccontare, come scrivere, dove andare a colpire, anche se forse è stata aiutata da qualche ghostwriter. La giornalista intanto fugge dai giornalisti. Finora non ha risposto alle polemiche sul suo libro. Anzi, si scopre ora che è partita in Madagascar, per un reportage su una missione umanitaria di cui è anche madrina. Un impegno iniziato quando era all’Eliseo e che ora non vuole abbandonare. Quando tornerà scriverà un reportage su Paris Match . Di Hollande, per adesso, Trierweiler non vuole più parlare. Forse perché ha già scritto tutto, o quasi.