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 2014  settembre 10 Mercoledì calendario

SEX&DRUGS, ECCO COME SALE IL PIL NAZIONALE – Meglio la Ricerca o droga e prostituzione? Il nuovo dilemma italiano può essere sintetizzato così

SEX&DRUGS, ECCO COME SALE IL PIL NAZIONALE – Meglio la Ricerca o droga e prostituzione? Il nuovo dilemma italiano può essere sintetizzato così. L’Istat, infatti, ha reso noto il primo riconteggio del Prodotto interno lordo misurato con le nuove regole europee (Sec2010). Ne viene fuori, per il 2011 - anno da cui si è cominciato con il ricalcolo, disponibile dal 22 settembre anche per il 2012 e il 2013 - un Pil di 1.639,9 miliardi invece di 1579,9. Un saldo positivo di 59 miliardi, più 3,7 in punti percentuali. Cosa ha contribuito all’aumento? Una buona fetta del miglioramento, l’1,6%, è dovuta alle modifiche indotte dalle “innovazioni metodologiche” mentre la quota più significativa, l’1,3%, dipende dalla capitalizzazione delle spese per ricerca e sviluppo. Ma un ruolo importante lo hanno anche le spese della cosiddetta economia illegale, pari a 15,5 miliardi di euro di cui 10,5 “provenienti dalla commercializzazione di droga, 3,5 miliardi dall’attività di prostituzione e 0,3 miliardi dal contrabbando di sigarette”. Le attività illecite e sommerse erano già contenute in precedenza, ma ora si utilizzano nuovi criteri. In questo modo l’Istat ha realizzato una nuova stima dell’economia sommersa (non illegale) pari all’11,5% del Pil. Sommata a quella propriamente illegale si ha la cifra del 12,4% del Pil complessivo, circa 200 miliardi di euro. Una cifra che offre una visuale più nitida dell’economia italiana. Il miglioramento del calcolo del Pil non riguarderà solo l’Italia ma tutta la Ue. In Germania, con gli stessi criteri, infatti, si è avuta una rivalutazione del 3,4%, in Francia del 3,2, nel Regno Unito del 4,6%. In quei paesi, però, l’incidenza dell’economia illegale è più bassa. Dai nuovi calcoli non mancano effetti positivi su alcuni coefficienti importanti. Debole quello relativo al fatidico rapporto deficit/Pil che nel 2011 passa dal 3,7 al 3,5% con un miglioramento dello 0,2%. Lo ha rilevato lo stesso Matteo Renzi intervenendo ieri sera a Porta a Porta: “Quando mi hanno spiegato il cambiamento dei criteri di calcolo del Pil anch’io ci avevo fatto la bocca, ma non è così. Potrebbe avere un piccolo miglioramento il rapporto debito/Pil, ma rispetto alla crescita non cambierà niente”. In effetti è così anche se uno 0,2% guadagnato anche nel 2014 (nel caso le rivalutazioni possano essere le stesse anche per l’anno in corso) non sarebbe poca cosa nel confronto con Bruxelles. Più importante, invece, il miglioramento del rapporto tra debito e Pil che nel 2011, per effetto del ricalcolo, passa dal 120,7 al 116,3%. Più apprezzabile, invece, la riduzione dell’incidenza della pressione fiscale che nel 2011 scende di 0,9 punti al 41,6%. La curiosità si concentra, come è logico, sui dati relativi all’economia illegale. I nuovi criteri internazionali dicono che “i calcoli che esprimono il reddito di una nazione devono essere esaustivi” e quindi tenere conto anche di attività vietate dalle leggi. Non si tratta di economia criminale ma solo di attività con caratteristiche “di scambio volontario tra soggetti economici”. Per questo sono state prese in considerazione l’acquisto di sostanze stupefacenti, la prostituzione e il contrabbando di sigarette e alcol. La stima del consumo di droga è calcolata sui consumatori - in età 15-64 anni - basandosi sulle stime del consumo annuo e sui prezzi relativi desunti dal ministero degli Interni. Per la prostituzione ci si è basati sull’offerta, con la stima del numero delle prostitute, le prestazioni annue e i prezzi pagati (tra le fonti le associazioni private di volontariato). Ai fini del ricalcolo, però, non vanno sottovalutate e modifiche di calcolo alle spese in Ricerca e Sviluppo e quelle in armamenti, spostate da “consumi intermedi” a “investimenti”. Non essendo più sottratte al valore della produzione, queste spese contribuiscono al miglioramento del valore aggiunto e quindi del Pil. Resta da capire se, per migliorare i conti nazionali, sia preferibile investire in queste voci oppure adottare il motto sex&drugs&rock’n roll. Salvatore Cannavò, il Fatto Quotidiano 10/9/2014