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 2014  settembre 10 Mercoledì calendario

«SULLE VACANZE SI RAGIONA CON LA PANCIA LA NOSTRA È UNA BATTAGLIA PERDUTA»

[Intervista a Carlo Nordio] –

ROMA — Carlo Nordio, procuratore aggiunto di Venezia, l’ha vista la riforma della giustizia? E ha sentito come l’Anm l’ha attaccata duramente? I magistrati dell’Anm hanno criticato anche la decisione di ridurre le ferie dei suoi colleghi e sono stati duramente criticati per questo.
«Attenzione a questa storia delle ferie».
Attenzione a cosa?
«A non ragionare con la pancia per attaccare quella che si considera una casta. I magistrati hanno due facce: da un lato hanno un profilo costituzionale e dall’altra uno totalmente impiegatizio. E la domanda viene spontanea: perché con tutti gli impiegati dello Stato vengono fatte trattative quando si toccano i loro cedolini, gli stipendi, le ferie, mentre ai magistrati vengono imposti i tagli delle ferie senza dirglielo?».
Questo nel metodo. E nel merito? I giorni di ferie sono troppi?
«Io ho la sensazione che chi mette mano a queste riforme che riguardano i magistrati non abbia idea di cosa si stia parlando. Non hanno idea dei nostri orari di lavoro, dei nostri straordinari senza confini. Parlano di orari di ufficio: ma lo sanno, ad esempio, che un magistrato di Cassazione un ufficio nemmeno lo ha?».
Ma voi avete più ferie degli altri dipendenti pubblici o no?
«I quindici giorni di ferie che in teoria abbiamo in più degli altri statali sono destinati alla scrittura delle sentenze. Ma è inutile: lo so che questa delle nostre ferie è una battaglia perduta, perché si ragiona con la pancia. Del resto hanno usato la pancia anche quando hanno deciso di mandare via tutti i vertici degli organi giudiziari più importanti».
Intende dire mandare in pensione?
«Certo. E nessuno ancora mi ha spiegato come si intende velocizzare i processi quando con questi prepensionamenti si decapiteranno i vertici di almeno 4-500 Procure, Tribunali, Corti d’appello. E non solo».
Cos’altro?
«Hanno deciso questo con un decreto legge che per sua natura è un provvedimento di necessità e di urgenza. Talmente urgente che è stato deciso di posticiparne i suoi effetti alla fine del 2015. Sono delle meschinità punitive».
Meschinità punitive?
«Già, che paradossalmente non sono arrivate dalla destra di Berlusconi, ma proprio dalla sinistra».
A proposito di Berlusconi: l’Anm critica che la riforma della prescrizione non abbia toccato la cosidetta legge ex Cirielli, una delle leggi del governo Berlusconi considerate ad personam...
«Sulla prescrizione la Anm sbaglia, ma sbaglia anche la riforma del governo».
E chi ha ragione?
«Bisogna modificare il punto di vista. Anzi: il punto di partenza. Prendiamo il reato di frode fiscale: oggi dopo sei anni va in prescrizione. E siccome per scoprire questi reati spesso non bastano nemmeno sei anni, succede che appena io vengo scoperto il mio reato è già prescritto. Secondo me, però, non c’è bisogno di allungare i tempi della prescrizione (come dice l’Anm) e nemmeno interrompere il conteggio della prescrizione alla fine del primo appello del processo (come dice la riforma)».
Quindi che si dovrebbe fare?
«Spostare l’inizio del conteggio della prescrizione al momento in cui cominciano le indagini e non già al momento in cui è stato commesso il reato».
L’uovo di Colombo...
«Già».
E sulle intercettazioni . L’Anm critica la riforma perché...
«La interrompo perché la questione delle intercettazioni per me è semplice: non devono finire sui giornali. Punto».
E come si fa a non farle finire sui giornali?
«Si usa uno strumento che già esiste: le intercettazioni preventive. Soltanto le intercettazioni preventive. Che non hanno valore processuale ma sono utilissime per le indagini. Le intercettazioni preventive non escono dalla mia cassaforte (e dalla cassaforte del procuratore) e non finiscono in mano a nessuna delle parti del processo. Dunque non possono finire sui giornali».