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 2014  settembre 09 Martedì calendario

«AL CAMPO MI INSULTANO, AL PUB CHIEDONO LA MAGLIA DI MARIO»


BRESCIA — Fratelli di maglia. «A me i cori razzisti non danno fastidio, in realtà neanche li sento più. Però una cosa mi fa arrabbiare: quegli stessi ragazzi che alla domenica mi insultano poi il mercoledì li ritrovo al pub e mi chiedono l’autografo di Mario, o la sua maglietta». Enock Barwuah, fratello naturale di Mario Balotelli, ha 21 anni e dall’ottobre 2013 gioca centravanti nel Vallecamonica, squadra bresciana di Eccellenza con sede a Piancogno, 30 chilometri a nord del lago d’Iseo: l’accordo è mille euro più vitto e alloggio in un appartamentino a 50 metri dal campo di allenamento, di proprietà di uno sponsor che ha dovuto pure cambiargli il garage (la fuoriserie prestata dal fratello pare non ci entrasse). Domenica, durante il derby valligiano col Darfo poi perso 2-1, un manipolo di trenta giovanissimi tifosi del gruppo Curva Sud lo ha preso di mira con le solite insulse canzoncine a sfondo razzista. Molte delle quali dirette non a lui ma a Mario. «Io ne ho sentite solo un paio — ha spiegato il ragazzo — ma in realtà non m’importa neanche tanto. Sono amareggiato, ma non è stata una cosa così grave».
Sarà, intanto però ieri la Digos di Brescia ha aperto un’indagine, raccolto filmati e registrazioni audio e in serata un imbianchino trentenne di Darfo è stato denunciato per incitamento alla violenza e discriminazione razziale; già colpito da un daspo nel 2012, in casa gli hanno trovato un manganello.
Sulla vicenda, da Coverciano, è intervenuto anche il presidente federale Carlo Tavecchio: «Questo il segnale che l’Italia è un paese razzista? Macché. È un fatto che è successo e deve essere censurato così come chi lo ha fatto». Anche i due club hanno cercato di sminuire l’accaduto con comunicati molto simili. Difficilmente però giovedì il giudice sportivo sarà clemente con il Darfo, fondato nel ’37 e rilevato nel maggio scorso dall’imprenditore albanese Gezim Sallaku, 41 anni, da 20 nel Bresciano, interessi nell’edilizia e nella ristorazione. Il derby era la sua prima partita da patron: di sicuro non la scorderà. «Io spero che la cosa si chiuda qua — ha detto ancora Enock, che in passato ha giocato anche vicino Manchester con i semiprofessionisti del Salford City e in Italia a Bogliasco, in D —. Voglio solo pensare alla mia carriera, anche perché qui in Valcamonica sto benone».
In effetti era circolata la voce che potesse seguire il fratello a Liverpool, magari per farsi tesserare da qualche squadra di dilettanti della zona, poi però in estate ha scelto di restare malgrado la scarsa resa dell’ultima stagione: molta panchina, una decina di spezzoni e un gol solo, al Ciliverghe. «Con me s’impegna sempre al massimo» assicura il suo allenatore Luca Sana. Ora lo schiera titolare, dopo che ad agosto il ragazzo aveva pure segnato in amichevole alla Primavera del Milan, allora ancora la squadra del fratello. I due sono molto uniti, nonostante siano cresciuti in famiglie diverse: Enock con quella naturale a Bagnolo Mella, Mario con quella affidataria a Concesio. «Il mio sogno è giocare un giorno con lui», ripete spesso il minore. Difficile succeda a breve: i piedi sono quelli che sono. In compenso si dà molto da fare di sera: nel 2012 fu arrestato per rissa e resistenza a pubblico ufficiale fuori da un bar della bassa bresciana. C’è anche una sorella, Abigail, già concorrente nel 2011 dell’Isola dei Famosi e attualmente compagna dell’ex interista Oba Oba Martins, ora in Mls coi Seattle Sounders. Sono gli unici Barwuah con cui Mario ha reali legami affettivi: con Thomas e Rose, i genitori naturali, i rapporti sono molto freddi, se non inesistenti.