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 2014  settembre 10 Mercoledì calendario

VETTA «Falcao ora può morire felice, ha raggiunto la vetta. Dopo lo United non può che andare più in basso» (Eric Cantona)

VETTA «Falcao ora può morire felice, ha raggiunto la vetta. Dopo lo United non può che andare più in basso» (Eric Cantona). MALIZIA «Lotito è una persona solare e come consigliere federale ha diritto di stare con gli azzurri. La sua esuberanza è nota. Ma un conto è essere esuberanti e leali, un altro esuberanti e maliziosi. E in lui non c’è alcuna malizia» (Carlo Tavecchio). MUTANDE «In caso di bisogno, posso cambiare allenatori come cambio le mutande» (Massimo Cellino, che a Leeds ha già esonerato il primo tecnico). PANNOCCHIA «Mi hanno chiesto in regalo un paio di mutande, ma forse perché erano di Armani... In Nuova Zelanda invece mi hanno rubato una pannocchia di mais dal piatto per metterla all’asta su internet» (David Beckham e i suoi fan). CANE «Non finirò mai di ringraziare i miei genitori per averci messo tanta disciplina e tanto lavoro, io nemmeno porto a passeggio il mio cane tutti i giorni, loro si sono dedicati totalmente e hanno fatto sacrifici immensi, non ci sono parole. Li onoro» (Serena Williams). LAVATIVI «È un luogo comune che gli albanesi siano lavativi e indolenti. Invece lavorano molto. Ore e ore. Anche nel calcio: negli allenamenti non si tirano mai indietro, non contestano, sono sempre disponibili» (Gianni De Biasi, allenatore della nazionale albanese). ETA’/1 «Ho appena compiuto vent’anni. Sono cresciuto tanto, da un punto di vista tecnico la nuotata è migliorata. E mentalmente mi avvicino alle gare sapendo quello che posso o non posso fare. Due anni fa non ci pensavo» (Gregorio Paltrinieri). ETA’/2 «L’età non è nient’altro che un numero, conterà quello che saprò fare in pista. Al liceo mi manca ancora un anno, ma alla guida ricordo già Alonso, almeno così mi dicono» (Max Verstappen, 16 anni, dalla prossima stagione pilota della Toro Rosso). PICCOLA «Sono stupita anch’io dei miei risultati, anche perché per ora lavoro in allenamento la metà di chi fa i miei tempi. Forse mamma per me ha scelto davvero la strada giusta... A Rovereto, dove ho fatto il personale dei 1500, avevo la febbre. Stavo male durante il riscaldamento, poi in pista è passato tutto. Mi hanno detto che c’era un vento terribile, ma io non l’ho sentito, forse perché sono piccola e oppongo poca resistenza» (Federica Del Buono, 19 anni, rivelazione dell’atletica italiana).