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 2014  settembre 09 Martedì calendario

ADDIO A MAGDA OLIVIERO, UNA VOCE PERFETTA DELLA LIRICA

È morta ieri a Milano Magda Oliviero. Soprano, classe 1910, aveva debuttato negli Anni 30. Alla fine degli Anni 50 aveva anche partecipato alla trasmissione tv «Il Musichiere», tappa di una lunghissima carriera che, a 65 anni, l’aveva portata sul palco del Metropolitan di New York con «Tosca» (1975). La Scala, dove Olivero era stata protagonista, tra le altre, della «Bohème» (1939) e di «Adriana Lecouvreur» ( 1958) ha ricordato la cantante chiedendo al pubblico un minuto di silenzio.
Una volta accettai di far parte della giuria d’un concorso di canto in Sicilia, intitolato al grande Giuseppe Di Stefano, che presiedeva. Ma il giurato più autorevole era la somma Signora Magda. Per tutte le sedute stetti accanto a lei: e la pregavo di farmi confrontare i miei appunti con i suoi. Quanto ho imparato in quei giorni!
Magda Olivero, nata nel 1910, è stata uno dei più grandi cantanti del Novecento. Erede della vecchia scuola (pel canto era stata allieva addirittura di Luigi Ricci), è stata un modello per i decennî giacché sapeva testimoniare la lezione di lei in modo modernissimo. Possedeva una tecnica così perfetta da consentirsi una straordinaria longevità vocale: gli allievi dei suoi corsi di perfezionamento (ché lezioni private non dava) l’hanno ascoltata emettere le note e cantare ancora pochi mesi fa. La sua tecnica era tale che il suo diaframma era resistente ai pugni che ella si faceva dare al di sopra dell’ombelico per dimostrare che, indurendolo, non potevano farle male. Cantava L’altra notte in fondo al mare del Mefistofele di Boito completamente sdraiata sulla panca, cogli occhi al soffitto: e la sua sicurezza musicale era tale che, ovviamente, non aveva bisogno di guardare il direttore d’orchestra o il suggeritore.
La voce della Signora Magda era bellissima; ma ella possedeva una fonazione articolata così perfetta da rappresentare una lezione anche solo dal punto di vista della perfetta dizione. Ogni sillaba le usciva cristallina; e con una straordinaria accentuazione espressiva. Da Violetta a Isolda a Fedora a Maddalena a Margherita, fino a interpretare autori moderni come Janacek (alla Scala, la più grande Sacrestana di Jenufa che ci sia mai stata) o Gottfried von Einem: La visita della vecchia signora che le vidi interpretare al San Carlo. Tantissimi anni fa aveva impersonato la Contessa nella Donna di picche di Ciaikovski: avrà avuto settant’anni ma per come li portava avevano dovuto truccarla pesantemente per invecchiarla.
L’Adriana Lecouvreur l’aveva studiata collo stesso autore, il sommo Cilea: il quale le disse che ascoltarla da lei interpretata gli aveva infuso, modesto com’era, nuova fiducia nella sua creazione. Insieme con Gina Cigna e Renata Tebaldi, è stata la più grande Adriana di tutti i tempi (a proposito: quando riprenderanno il capolavoro alla Scala, e con esso l’Andrea Chénier di Giordano, altro supremo capolavoro? Pare che queste Opere non facciano fino )
La Signora Magda possedeva una sicurezza musicale assoluta: si era diplomata in Composizione in un’epoca nella quale sovente i cantanti non sapevano leggere la musica. Possedeva grande cultura e molto senso dell’umorismo, come le sue interviste provano. Era di carattere così saldo, di salute così robusta e di animo così generoso che, più anziana di Renata Tebaldi, la Voce d’Angelo diceva: «Meno male che Magda è tornata a Milano, mi sento meno sola!».
Era di un cattolicesimo profondo e intransigente; ci univa anche il rimpianto della liturgia latina.