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 2014  agosto 07 Giovedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - CERNOBBIO E BOLOGNA


BOLOGNA - E’ stato il giorno di Matteo Renzi alla Festa nazionale dell’Unità che si chiude questa sera a Bologna. Il presidente del Consiglio ha aperto il suo comizio conclusivo con la consueta dose di "orgoglio democratico", rivendicando - con una dedica al suo predecessore Pierluigi Bersani, in piedi tra il pubblico - il carattere pluralista del Pd e lo "straordinario" successo elettorale raccolto alle ultime elezioni europee. "Siamo un partito che è visto come una speranza in tutta Europa, è un risultato che deve lasciarci i brividi e darci responsabilità", ha detto. Poi, entrando nel vivo del suo intervento, Renzi si è occupato innanzitutto di Europa. "Insieme dobbiamo cambiare l’Europa e costruire un’Europa più legata alla crescita e meno al rigore, più al lavoro, alle famiglie e meno alle banche", ha affermato.
Appello all’Europa. Rivolto ancora a Bruxelles, il premier ha insistito: "Stanotte nel canale di Sicilia è nata una bimba salvata dall’impegno italiano come tante altre vite. Oggi c’è una grande richiesta di politica. Dire che c’è spazio per la politica vuol dire che l’Europa non è solo regolamenti e vincoli di bilancio e poi dimenticare cosa accade nei nostri mari. Vuol dire che ci vuole la politica, fare alleanze in Ue perchè l’Ue si occupi di immigrazione".
Governo vigile. "Ora - ha continuato Renzi - dobbiamo chiedere conto della promessa di Juncker sul piano di 300 mld e noi chiederemo di essere molto puntuale. Noi i soldi sappiamo dove metterli: nell’ edilizia scolastica, nella banda larga e nelle opere contro il dissesto. Noi sappiamo dove metterli ma devono essere investimenti slegati dalla cultura del rigore del patto di stabilità". Allo stesso modo, ha aggiunto, il governo "verificherà" anche che i soldi dati dalla Bce alla banche "agevoli veramente le imprese". "La salvezza è nelle nostre mani non in quelle europee, iniziamo a spendere bene i fondi europei", ha affermato.
Questione di giustizia. Entrando poi nel vivo delle vicende italiane, Renzi è tornato a difendere la scelta del bonus da 80 euro in busta paga. "Finora i tecnici ci hanno detto che è finita la luna di miele. A noi ci porta bene - ha spiegato - ma c’è una parte di esperti del Paese, cresciuta all’ombra della Prima Repubblica incapace per 20 anni di leggere Berlusconi, non ha anticipato la crisi e ora ci spiega che gli 80 euro sono un errore. Ma non accettiamo lezioni". "Gli 80 euro - ha detto ancora - sono un’idea di civiltà: l’idea che chi ha sempre pagato si vede restituito qualcosa. E’ un atto di giustizia sociale più che una misura economica".
Questione salari. Sempre sul tema del potere d’acquisto, il segretario del Pd ha ribadito: "C’è chi dice che l’Italia è un grande paese ma che non ce la fa più, che ora deve cambiare i modelli, ridurre i salari e competere con quei paesi che fanno prodotti a costi minore: per me è un modello sbagliato perché schiaccia l’Italia su un livello che non è il suo. La globalizzazione porta 800 milioni di nuovi consumatori che chiedono più Italia, bellezza, qualità".
Basta con i gufi. "Sulle riforme - ha avvisato ancora il presidente del Consiglio - io non mollo di mezzo centimetro e noi la cambieremo l’Italia, ma non a testa bassa bensì a testa alta, perché abbiamo preso il 41%, perché noi cambiamo l’Italia e li guardiamo negli occhi" quelli che criticano e ostacolano "perché questa volta non ce ne è per nessuno, questa volta le facciamo le riforme basta con i gufi". La riforme, ha insistito, non sono, "come ha sostenuto qualcuno, inutili, insignificanti, anzi uno scandalo, noi portiamo avanti, sia pure con modifiche, la legge elettorale e la riforma costituzionale, dimostriamo che la politica sa decidere".
Omaggio a Napolitano. E toccando il tema delle riforme, Renzi ha rivolto quindi un omaggio al presidente della Repubblica. "Chiedo un applauso per Giorgio Napolitano - ha detto - che ha sopportato contro di lui una campagna indecente e indecorosa semplicemente per essere stato costretto a rimanere lì per aiutare gli italiani". "Senza Napolitano - ha aggiunto - non si possono fare le riforme".
Scuola e merito. Sulla scuola, altro argomento caldo dell’agenda politica, il segretario democratico ha affermato: "Abbiamo detto mai più precari e supplenti ma anche che gli scatti non siano solo sull’anzianità ma sulla base della qualità del lavoro. Il merito è di sinistra, la qualità è di sinistra, il talento è di sinistra. Io voglio stare dalla parte dell’uguaglianza non dell’egualitarismo".
La giornata del premier. Il segretario del Pd era arrivato alla Festa verso le 11.30, con diverse ore di anticipo sull’orario del suo intervento conclusivo. Renzi si è fermato a salutare, stringere mani e fare foto con i tanti militanti assiepati che aspettavano il suo arrivo, quindi ha ricevuto i leader di alcuni partiti socialisti europei, fra i quali il premier francese Manuel Valls, e ha pranzato insieme a loro in un ristorante della Festa prima dei loro interventi, che hanno preceduto il suo discorso conclusivo.
Il patto del tortellino. Renzi, prima del suo intervento aveva commentato le recenti misure prese dalla Banca centrale europea. "Secondo me, vanno nella direzione giusta in generale", ha sottolineato, aggiungendo che "altre due cose sono importanti da fare: la battaglia in Europa sul Made In e l’accordo di libero scambio Usa-Ue". Parlando poi degli incontri previsti per oggi con gli altri leader socialisti europei, Renzi ha scherzato: "Oggi portiamo tutti a mangiare i tortellini, oggi facciamo il patto del tortellino con i leader della sinistra europea".
Bologna, Renzi alla Festa dell’Unità, tra applausi, abbracci e "patto del tortellino"
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I leader europei. "Fermiamo la destra prima che non ci sia più l’Europa di tutti: contate su di me per tutto questo, ne vale la pena", ha detto dal palco il nuovo segretaro del Psoe, Pedro Sanchez. "Quando sento parlare di austerità - ha proseguito - a voi verrà da pensare: ma perché lo dicono a me che austero lo sono sempre stato? Ne abbiamo abbastanza di sentire dire di fare più sforzi quando ne abbiamo fatti per tutta la vita, abbiamo bisogno di un nuovo patto europeo per lo sviluppo ed il lavoro".
Dopo il leader spagnolo a prendere la parola è stato il premier socialista francese Valls. "Per risollevare l’Europa la sinistra ha bisogno di unità, orgoglio, ideali, lotte comuni - ha detto - la sinistra è tornata a riunirsi per rilanciare l’Europa, il lavoro, per far sentire la propria voce. La nostra azione sta cominciando a dare i suoi frutti e questo è stato possibile grazie alla vittoria di Matteo Renzi. Se vogliamo essere ascoltati dobbiamo essere uniti, non lo siamo stati abbastanza in passato".
Le primarie in Emilia. La dimensione europea del Festival non ha impedito comunque al segretario democratico di entrare nel merito delle vicende locali del partito. "Ora ci sono le primarie - ha detto Renzi riferendosi alla corsa per la successione alla guida della Regione Emilia Romagna dopo le dimissioni di Vasco Errani - Sono tutti bravi ragazzi, l’importante è che non litighino tra di loro". Un appello al fair play, insomma, dopo le indiscrezioni di questi giorni sull’arrivo di un "briscolone" - la possibile candidatura all’ultim’ora di un big del partito - a rimescolare le carte. "L’importante - ha concluso - è che dopo le primarie siano tutti uniti in vista delle elezioni".

Renzi prepara il brindisi con il ministro degli Esteri Federica Mogherini, il primo ministro francese Manuel Valls e il neosegretario del Partito socialista spagnolo Pedro Sanchez (foto Eikon studio)

CANTONE A CERNOBBIO
MILANO - Raffaele Cantone chiede aiuto agli imprenditori per sconfiggere la corruzione. Secondo il presidente dell’Authority anticorruzione, infatti, oltre alle leggi serve una "battaglia culturale", una lotta in cui gli imprenditori possono avere una parte importante come ha avuto Confindustria nella guerra alla mafia. L’associazione degli imprenditori siciliana ha infatti deciso di espellere i collusi con la criminalità organizzata.

A livello legislativo, ha detto arrivando al Workshop Ambrosetti a Cernobbio "è stato fatto abbastanza. Ovviamente sono convinto che ci sia bisogno di interventi con altre norme note, ad esempio sul falso in bilancio, sull’autoriciclaggio e sulla prescrizione". Detto questo "sono convinto - ha aggiunto - che ci sia bisogno di più cose insieme: prevenzione, repressione, ma soprattutto una battaglia culturale". E in questo è "fondamentale che Confindustria faccia la stessa battaglia fatta con la lotta alla mafia: se passa l’idea che la lotta alla corruzione può essere conveniente c’è la speranza do ottenere qualche risultato".

Cantone ha anche parlato dell’Expo in riferimento alla gara per la ristorazione, dopo due bandi andati deserti si va verso l’affidamento diretto: "La trattativa privata per quanto riguarda le strutture e la ristorazione - ha detto - è purtroppo un’ipotesi perché due gare deserte
impongono di passare a un meccanismo alternativo e su questo porremo una serie di condizioni e paletti. Certo sarebbe un paradosso che proprio il settore della ristorazione in un Expo dedicato all’alimentazione evidenziasse carenze".

REPUBBLICA.IT
CERNOBBIO - Tagli da 20 miliardi in mille giorni, "si può fare". Lo dice a Cernobbio il commissario alla spending review, Carlo Cottarelli che ha ricordato come "il processo di revisione della spesa pubblica sta riguardando più paesi perché la globalizzazione impone che la tassazione non possa essere più alta". Cottarelli è comunque parso ottimista sulla misrua dei tagli: "Io credo sia possibile arrivare a 20 miliardi visto che si parte da una base di spesa primaria di 700 miliardi, ma bisogna andare ben oltre, guardare oltre il 2015. In questo contesto i 1.000 giorni sono tempo giusto".

Cottarelli, però, chiede che nell’ultima fase di revisione della spesa "siano previsti controlli e sanzioni" per chi sfora i tempi rispetto ai provvedimenti di attuazione. "Ci sono poi troppe leggi - ha osservato - che fanno da veri e propri colli di bottiglia".

In mattinata era arrivata la replica di Pier Carlo Padoan a Ignazio Visco che, in un’intervista a Repubblica dice che il nostro Paese deve immediatamente mettere in atto le riforme, favorire gli investimenti e ridurre le restrizioni: "Abbiamo abbastanza tempo per le riforme" ha detto Padoan. "Sono
convinta che a distanza di qualche mese vedremo gli effetti di molte delle azioni che il Governo ha messo in campo unite alla svalutazione dell’euro" gli ha fatto eco il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, spiegando che la ripresa sta per cominciare. Il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, dice: "Aspettiamo gli investimenti promessi dalla Ue".

Sul tema è intervenuto anche il presidente della Camera Laura Boldrini che si augura che in Parlamento venga dimostrata "un po’ di maturità" durante l’esame delle riforma costituzionali perché "agli italiani non piace vedere l’Aula parlamentare come un ring". Sul lago di Como è arrivato anche il presidente dell’Authority anticorruzione Raffaele Cantone secondo cui per sconfiggere la corruzione oltre alle leggi serve una "battaglia culturale", battaglia in cui gli imprenditori possono avere una parte importante come ha avuto Confindustria nella lotta alla mafia.

Dopo la prima giornata dedicata all’economia e alla Bce e la seconda con la politica al centro, oggi a Cernobbio è tempo di dibattiti con l’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, che chiede al governo di scegliere tre cose e farle.