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 2014  agosto 23 Sabato calendario

LE RAGAZZE CON LA VALIGIA ROSSA

Il benessere sessuale come diritto universale la missione, le ragazze con la valigia rossa le evangelizzatrici, i sex toy lo strumento, di piacere certo, ma anche di salute e prevenzione.
L’idea della Maleta Roja è nata dieci anni fa in Spagna, a Barcellona, lì dove Dina Hoernecke ha iniziato a parlare senza tabù degli argomenti legati alla sfera sessuale attraverso riunioni a domicilio. Un anno più tardi, grazie a un amico imprenditore, decide di costituire la società che si è poi diffusa nel mondo: Spagna, Portogallo, America Latina. E nel 2010 anche in Italia (lamaletaroja.com/it).
Oggi le italiane con la Valigia Rossa sono un centinaio, sparse tra le varie regioni, tra difficoltà culturali, offese personali e tanta determinazione che, secondo Samantha Anselmo, viene da dentro: «Ho vissuto in un ambiente familiare aperto, quando frequentavo l’asilo già sapevo come nascevano i bambini, scontrandomi con i miei coetanei che parlavano di cavoli, api e cicogne. Il sesso è naturale, masturbarsi è naturale, utilizzare i sextoy da soli o in coppia è naturale o, almeno, dovrebbe esserlo».
Fiorentina, classe ’85, padre siciliano, madre sarda, nel suo destino c’era un futuro in magistratura, ostentando la cittadinanza onoraria di Corleone, quando grazie all’organizzazione di Don Ciotti si recava in Siciliaper lavorare nei campi confiscati alla mafia. Costretta a pagarsi gli studi in scienze giuridiche Samantha ha lavorato nel settore commerciale di un’azienda che vendeva impianti di area condizionata, aprendosi un talento per business. Oggi lavora come agente di commercio per aziende alimentari di lusso, così come nel settore spa e benessere: «La Valigia Rossa l’ho scoperta per caso grazie a un amico che mi fece conoscere sex toy giapponesi per uomini, poi mi ha regalato una paperella gialla vibratore che oggi porto sempre con me, è la mia mascotte».
Trovare in rete il sito della Maleta Roja è stata una conseguenza, inviare il proprio curriculum un’esigenza, il corso di formazione e la consegna del kit base la realizzazione di un’aspirazione: «Non vendiamo oggetti, quella è solo la parte finale, vendiamo l’idea che c’è intorno a essi, ma tutto parte dalla consapevolezza, dalla conoscenza del proprio corpo, di sé e dell’altro, soprattutto dell’altra visto come stanno messi gli uomini. Eleganti ma non provocanti, gentili, sorridenti, ben curate, soprattutto le mani con le quali illustriamo i sex toys», queste le direttive per le evangelizzatrici della ValigiaRossa.
Samantha si definisce un po’ Mary Poppins e un po’ Wonder Woman di una sana cultura sessuale, fuori da qualsiasi stereotipo di genere: «Se non ci credi non puoi durare, alcune hanno smesso perché non si può ridurre tutto questo alla vendita e alle provvigioni. Ci deve essere empatia e la forza di ascoltare e parlare per due, tre ore con donne e coppie che vogliono sapere e conoscere tante cose. Si parla di erotismo, certo, ma anche di salute e igiene, in questo senso i nostri sono prodotti di alta qualità adatti a qualsiasi portafoglio. Quanto guadagno? Quello che mi basta per l’affitto e qualche sfizio».
La classe sociale e il livello culturale di chi chiede una consulenza della Valigia Rossa sono eterogenei e un bene secondario si compra anche mettendo i soldi da parte per soddisfare una curiosità, una fantasia, per cercare una via d’uscita comune a una vita sessuale ferma all’abc. È anche un modo indiretto per scoprire il rapporto tra gli italiani e il sesso, con il Sud che sembra dare ragione ai vecchi stereotipi, mentre l’Emilia Romagna si conferma la regione più aperta sul tema, seguita da Lombardia e Veneto. Anche la Toscana è assai chiusa e non tutto è riconducibile alla cultura cattolica, spesso è quella di provincia a incidere di più: «Le donne temono che il proprio compagno le consideri delle poco di buono, mentre i maschi ragionano ancora come quarant’anni fa: l’amante dei primi tempi si è trasformata in madre dei propri figli e tutto cambia».
Il rapporto instaurato dalla Valigia Rossa con l’Istituto di sessuologia clinica di Roma darà nel tempo uno spettro più ampio e completo di ciò che siamo nell’alcova e di quello che desideriamo. In molte donne le 50 sfumature hanno scatenato desideri sopiti, tutte o quasi innamorate di Christian Grey e dei suoi modi, scoprendo poi che molti partner non erano all’altezza delle competenze necessarie: «La clitoride non è il pulsante di un videogioco - ricorda Samantha -, però sono le donne che devono insegnare, mica spiegazioni a tavolino rischiando di perdere tutto il fascino dell’erotismo, con i gesti, con la comunicazione non ver-bale e vedrai che sbagliando s’impara».
Le single preferiscono il G-Spot, vibratore capace di raggiungere il punto G e provocare lo squirting (eiaculazione femminile), e lo Sqweel, dieci lingue rotanti che simulano il cunnilingus con tre velocità diverse. Le coppie prediligono vibratori a U come il We Vibe e il Lelo Tiani, che costa 164euro. E per ogni nazione ci sono gusti e prodotti diversi, perché quello che piace in Uruguay non corrisponde a ciò che preferiscono gli italiani.
Riscrivendo Thomas Merton, potremmo dire che: ogni uomo è una penisola, ogni donna è un’isola, la Valigia Rossa il ponte che li unisce nel benessere sessuale.