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 2014  settembre 01 Lunedì calendario

SCIENZIATI ALLA RISCOSSA MA SOLTANTO PER FICTION

La recente assegnazione degli Emmy Awards – gli Oscar della tv americana – per il 2014 ha visto nuovamente trionfare serie televisive caratterizzate da temi e protagonisti ispirati all’ambito scientifico come Breaking Bad e The Big Bang Theory. Breaking Bad , che vede protagonista un chimico entrato nel mondo del crimine come produttore di metanfetamina per risolvere i suoi problemi economici e personali, ha ricevuto per il secondo anno consecutivo il premio come miglior serie drammatica, oltre al premio per migliore sceneggiatura tra le serie drammatiche, per il migliore attore protagonista (Bryan Cranston, per l’interpretazione del chimico Walter White detto Heisenberg) e per i migliori attore e attrice non protagonista. L’attore Jim Parsons è stato premiato per la quarta volta come miglior attore protagonista di una serie comedy per The Big Bang Theory.
Uno dei più popolari tv show americani, che segue la vicenda di quattro giovani (due fisici, un astrofisico e un ingegnere) che lavorano al California Institute of Technology. Se al successo straordinario di queste serie si aggiungono le molte altre in cui esperti e competenze scientifiche o tecnologiche giocano un ruolo decisivo nelle indagini investigative (da C-SI a Numb3rs) o nella lotta a fenomeni inspiegabili ( The Fringe ), il fenomeno assume una portata difficile da ignorare. Ma a quali tendenze narrative, produttive ed estetiche, a quali aspettative del pubblico, risponde questa presenza sempre più significativa di figure ed elementi provenienti dal mondo della scienza e della tecnologia? Come sono cambiati i modi di ritrarre e immaginare lo scienziato in questi decenni, e che cosa possono dirci in senso più generale sul ruolo dello scienziato nella società e nella cultura contemporanea?
Già qualche anno fa Hugh Hurt segnalava su Wired che «il dato scientifico ha usurpato alla fantascienza il ruolo di ispirazione preferita per le sceneggiature da prima serata televisiva». Chiedendosi poi: «Perché la vera scienza è così eccitante? «Hurt non è il solo a ritenere decisivo il ruolo di caposcuola di Michael Crichton, con il suo linguaggio “clinicamente corretto” nel medical drama E-R — medici in prima linea , nell’aprire la strada a sceneggiature ricche di riferimenti alle discipline e persino alle riviste scientifiche. Del resto, uno degli sce-
neggiatori della serie di grande successo Dr. House ha affermato di trarre ispirazione da riviste specialistiche come il New England Journal of Medicine , e tutte le serie citate hanno ormai i propri consulenti scientifici di
fiducia nel mondo della ricerca.
Le equazioni che compaiono sulla lavagna del fisico Sheldon Cooper, uno dei protagonisti di The Big Bang Theory , sono scritte dal fisico e astronomo della University of California di Los Angeles David Saltzberg. E perfino il brano della sigla è ispirato a un libro del fisico e divulgatore Simon Singh ( Big Bang, appunto). Dopo le prime delle cinque stagioni complessive di Breaking Bad, Donna Nelson, docente di chimica organica della University of Oklahoma, si è offerta alla produzione come consulente per controllare che i dialoghi su questioni chimiche fossero corretti e aggiornati, e per disegnare strutture ed equazioni. Secondo Alberto Brodesco, che all’immagine dello scienziato nella fiction ha dedicato un saggio nell’ultimo Annuario Scienza Tecnologia e Società (il Mulino, 2014), «la scienza funziona per molte serie tv contemporanee come moltiplicatore di trame e cuscinetto tra verosimile e inverosimile; dal punto di vista dello spettatore, la legittimazione fornita dalla scienza conferisce alla struttura narrativa un gradito missaggio di mistero e razionalità».
Anche il mondo scientifico è generalmente affascinato da queste serie, pur con qualche ambivalenza. Numb3rs ha ottenuto due importanti riconoscimenti per il suo contributo alla diffusione della matematica, che nella finzione televisiva è applicata alla criminologia: il Carl Sagan Award for Public Understanding of Science (2005) e il National Science Board’s Public Service Award (2007).
Certo, ci sono le voci contrarie. Come quella di Kenneth Janda, preside di fisica alla University of California Irvine, che ha rivelato ai colleghi di aver smesso di guardare The Big Bang Theory dopo aver visto un solo episodio, impressionato dalla mancanza di accuratezza scientifica; la sua università ha dedicato allora un’intera giornata di studi alla “ scienza di The Big Bang Theory ”, riscuotendo un enorme successo tra gli studenti. Il che non deve sorprendere, se pensiamo che secondo i dati di Observa Science in Society, il 28% delle studentesse e il 15% degli studenti italiani che scelgono corsi di studio a indirizzo scientifico riconoscono di essere stati influenzati nella scelta da film e serie televisive.
Quali immagini di scienziato dominano le serie, e come sono cambiate nel tempo? Non è difficile riscontrare una certa continuità con la tradizione: figure come il genio scientifico Walter Bishop, recuperato in un ospedale psichiatrico all’inizio di The Fringe , ripropongono in chiave contemporanea l’immagine classica del mad doctor, lo scienziato che incarna le preoccupazioni della società per le implicazioni potenzialmente negative e la “perdita di controllo” della scienza. Più recente è invece l’emergere di figure come quella dello scienziato nerd di The Big Bang Theory: il “secchione” tanto brillante in ambito scientifico quanto imbranato nella vita quotidiana.
Interessante notare come questi due tipi possano anche combinarsi in un unico personaggio, come l’inquietante, a,bivalente, carismatico Walter White/Heisenberg di Breaking Bad : lo scienziato rimasto ai margini della società, bistrattato e frustrato, truffato a inizio carriera dai suoi stessi amici e soci, che usa la sua competenza per riscattarsi, se non sul piano sociale, almeno su quello economico e psicologico. Un tema su cui ha giocato recentemente, qui in Italia, un film come Smetto quando voglio , con protagonisti giovani studiosi brillanti e disoccupati che si danno alla produzione e spaccio di smart drugs. Forse è proprio questa una delle indicazioni che personaggi e serie di successo ci danno su come società e cultura popolare oggi vedono gli scienziati: scarsamente riconosciuti e valorizzati, se non in tv.