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 2014  settembre 01 Lunedì calendario

DAGONEW


‘’The Last Swan’’ (L’ultimo cigno), scritto da Marella Agnelli e Marella Caracciolo Chia, sarà pubblicato il 14 ottobre 2014. In Italia verrà pubblicato da Adelphi con il titolo ’Ho coltivato il mio giardino’ (frase di Voltaire, motto di Marella Agnelli).



1. MARELLA AGNELLI: ‘’THE LAST SWAN”

http://www.rizzoliusa.com/book.php?isbn=9780847843213



Il mondo esclusivo di una delle donne più glamour e affascinanti del XX secolo, spiato attraverso le sue abitazioni private e giardini. Soprannominata "The Swan", il cigno, da Richard Avedon quando scattò il suo ritratto iconico nel 1953, Marella Agnelli non è solo una delle grandi bellezze del secolo scorso, ma anche la più elegante e colta in quel mondo esclusivo.

agnelli marella john jaqueline kennedy agnelli marella john jaqueline kennedy



La principessa napoletana nasce come Marella Caracciolo di Castagneto, diviene Marella Agnelli con il matrimonio con Gianni Agnelli, l’industriale della Fiat. Tuttavia, il suo stile risale ad uno stage a New York con il fotografo Erwin Blumenfeld, e ai tempi in cui collaborava con ‘’Vogue’’ nei ‘50 e ’60.



Una delle donne più fotografate della società dei “jet-set”, fu immortalata da Avedon e Irving Penn, Henry Clarke, Horst, e Robert Doisneau, e tanti altri. La Agnelli ha collaborato con i migliori artisti e designer del suo tempo.

Contessa Marella Caracciolo Agnelli con un abito da sera di Federico Forquet , 1946 - foto ghergo Contessa Marella Caracciolo Agnelli con un abito da sera di Federico Forquet , 1946 - foto ghergo



marella agnelli marella agnelli

Grazie all’aiuto dell’italiano Renzo Mongiardino leggenda dell’interior design e di Gae Aulenti, l’importante architetto italiano, che ha costruito le sue case a Torino e a Marrakech, la donna ha creato una serie di dimore straordinarie e di giardini, pieni di un’eleganza senza tempo, d’arte e di idee innovative di decorazione.



Con dieci residenze sparse tra Torino, Roma, Milano, New York, St. Moritz, e Marrakech, che vanno dalle classiche ville regali agli appartamenti ultramoderni, il suo gusto impeccabile traspare in questi splendidi interni e cortili. Una delle famose fiabe moderne di amore, fascino e passione, Marella Agnelli è diventata icona del nostro tempo.



2. LA PRESENTAZIONE DI “VANITY FAIR”: IL TRADIMENTO DI TRUMAN CAPOTE

Da www.vanityfair.com



LA VILLA A MARRAKECH DI MARELLA AGNELLI LA VILLA A MARRAKECH DI MARELLA AGNELLI

In un capitolo Marella Agnelli racconta del rapporto in frantumi con Truman Capote, che la tradì esponendo i suoi segreti nel suo ultimo romanzo, “Preghiere esaudite”. Scrive: "Durante il 1960, consideravo Truman come uno dei miei più cari amici, forse il più vicino di tutti. Caloroso e divertente, presto mi divenne intimo. Quando lo incontrai, avevo letto due dei suoi libri (“Colazione da Tiffany” e “A sangue freddo”) e lo consideravo un giovane genio. Ma non era ciò che predominava, perché il nostro rapporto, pensavo, si basava su un’affinità elettiva. Mi ritrovai a dirgli cose che non avevo mai sognato di dire a nessuno. Era stato in grado di creare un profondo senso di intimità. Ma stava aspettando come un falco".



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La Agnelli racconta che aveva cercato di dissuadere Capote quando lui le lesse alcuni capitoli del futuro romanzo, mentre attraversavano il Mediterraneo sulla sua barca, Sylvia. "Quello che stava scrivendo era veramente poco profondo, e mi ricordo sempre quando adirata con lui, gli dissi: ’Oh, Truman, questa è un articolo di gossip.”



Web Villa Marella Web Villa Marella

Scrive che dopo lo scandalo seguito alla pubblicazione del libro, lei "spesso pensò che il famoso evento “Black and White Ball”, che ha avuto luogo nella Grand Ballroom dell’hotel Plaza nel mese di novembre del 1966, fu in realtà un modo per riunire tutti i personaggi che sarebbero andati a confluire nel romanzo.



Quando Capote la invitò ad un pranzo nel 1970, si rese conto che la connessione che pensava di condividere solo con lei, era quella che aveva con molte donne. Scrive: "Noi tutti ci trovammo improvvisamente parte di un grande gruppo di amici che avevano tutti più o meno lo stesso rapporto con Truman.



Marella Marella

Ci ha chiamato i suoi ’cigni’, ma oggi sembra che ci fossero troppi cigni. Alcuni dei cigni non mi piacevano nemmeno così tanto. Avevo sempre pensato che il mio rapporto con Truman fosse unico. L’intimità, i sorrisi, le risatine… Ho pensato fosse una speciale amicizia tra Truman e me, ignara che al tempo stesso ridacchiava e sorrideva con Babe o Gloria o Slim. Quando gli dissi, “Strano, pensavo di essere l’unico cigno’, lui rispose soltanto, ’Oh, bene, cara. . . . ’"