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 2014  agosto 31 Domenica calendario

IL POLACCO DI SOLIDARNOSC: “ORA IMPARERÒ L’INGLESE”

A differenza del suo predecessore, Herman Van Rompuy, Donald Tusk non ha il physique du rôle dell’alto funzionario europeo. Senza conoscere il francese e parlando male l’inglese (le lingue dei summit europei) dovrà presiedere i vertici dell’Ue e mediare tra le istanze dei 28 Paesi membri, nonché a parlare con i media di tutto il mondo: “Prometto che per la prossima sarò pronto con l’inglese”, ha assicurato ieri ai cronisti. Fonti europee raccontano infatti che il primo ministro polacco si sia deciso ad accettare l’incarico solo dopo aver ricevuto forti pressioni: c’era da sbloccare il capitolo Mogherini, e il tandem avrebbe risolto l’opposizione dei Paesi dell’est alla candidata italiana dopo che il candidato di Tusk alla diplomazia eruopea, il ministro degli esteri Radek Sikorski è stato bruciato da alcune conversazioni intercettate nelle quali definiva “inutile” l’alleanza della Polonia con gli Stati Uniti. Lo scandalo si è poi allargato: in una intercettazione il governatore della banca centrale Marek Belka diceva al ministro degli interni che era disposto ad aiutare il governo polacco a venire fuori da una precaria situazione finanziaria, ma solo a condizione che venisse silurato delle Finanze, Jacek Rostowki. Da allora è iniziato il pressing diretto su Tusk. A tirarlo per la giacca anche la moglie, che secondo Gazeta Wyborcza sarebbe stata decisiva nel convincerlo ad andare a Bruxelles, perché questo avrebbe significato più soldi, più prestigio, e più tempo libero . In realtà sono in molti a vedere nel viaggio a Bruzelles di Tusk una fuga per evitare di finire sconfitto alle prossime elezioni, dove non è dato per favorito (e alle ultime ha vinto con uno scarto di qualche decimale). Il premier polacco è stato il primo a vincere due elezioni consecutive nella Polonia democratica (sconfiggendo il populismo di destra dei fratelli Kaczynski) ed è il secondo politico polacco a sedersi su una delle poltrone comunitarie di maggiore prestigio, dopo Jerzy Buzek, ex capo del governo di Varsavia e presidente dell’europarlamento dal 2009 al 2012. Centrista e liberale, vanta buoni rapporti con Angela Merkel e finora ha tenuto un atteggiamento molto pragmatico nei confronti della Russia per la crisi dell’Ucraina: ha spinto per le sanzioni, ma senza andare al muro contro muro, vista la forte dipendenza del Paese dal gas russo. Un atteggiamento decisamente diverso dal nazionalismo feroce dei suoi predecessori, i fratelli Kaczynski.
Tusk, classe ‘57, si è laureato in Storia all’Università di Danzica, e ha militato in Solidarnosc. Dal 1983 al 1990, sotto la legge marziale, non riuscendo a trovare lavoro fu impiegato nella pulizia delle ciminiere industriali, lavorando tutto il giorno appeso a un’imbracatura: “Alto da terra, alto rischio, guadagno più alto degli altri”. Nel 2001, il grande passo: fonda Piattaforma civica e inizia una rapida scalata al potere, culminata con la vittoria alle politiche del 2007 (e poi del 2011).
Cdf, il Fatto Quotidiano 31/8/2014