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 2014  settembre 01 Lunedì calendario

IRAN: ENTUSIASMO, TALENTO E GIOCATORI VIZIATI


Cracovia «Adesso non si aspetteranno la vittoria di un Mondiale solo, ma almeno di due...». Boban Kovac, allenatore serbo che con Perugia ha raggiunto la finale di Coppa Italia e quella scudetto si gode appena un po’ lo storico successo sull’Italia (terza forza del ranking mondiale), prima di rispondere alle domande di fuoco dei giornalisti iraniani (e pensare che la pallavolo italiana si lamenta di quelli di casa nostra...). Nonostante lo storico successo rimproverano al tecnico che la squadra è stanca e che i giocatori si lamentano della recente trasferta americana fatta poco prima di venire in Polonia. «Sia chiaro — taglia corto Kovac — questi ragazzi sono bravi giocatori, ma si comportano come star. Io conosco solo una regola per arrivare al successo: sacrificio e lavoro. Mi dispiace che i giocatori si sentano stanchi, ma solo allenandosi si può sperare di ottenere risultati come questi».

Dopo Julio Il dopo Velasco (che aveva portato per la prima volta l’Iran fra i grandi del Mondo) è cominciato nel migliore dei modi per la federazione di Teheran che prima ha conquistato le finali di World League (prima volta assoluta, poi chiusa al quarto posto). Quindi ha iniziato in maniera travolgente il Mondiale, ottima ricezione e gioco veloce. Un gran ritmo in difesa che ha schiantato l’Italia. I primi titoli (on line e quelli dei notiziari tv) che sono usciti in Iran sono una via di mezzo fra il trionfalistico e la polemica. «Iran vincente nonostante la stanchezza», «l’Iran dimostra la propria forza ai nemici», «L’Iran chiude la strada all’Italia».

Vertice «Assieme alla lotta e al calcio, la Nazionale di pallavolo ha ottenuto - negli ultimi anni - una grande notorietà in patria. «Sono fra i pochi sport che hanno portato in giro per il mondo il nome dell’Iran - racconta ancora Kovar, campione olimpico con la Serbia nel 2000, già giocatore nel campionato iraniano, dove ora è tornato come c.t. dopo la strepitosa annata di Perugia -. I giocatori hanno ottimi stipendi e ovviamente sono “viziati”. L’ho ripetuto spesso, dal mio punto di vista il problema di questa squadra è solo quello della mentalità. Non so quanto l’abbiano cambiata da quando sono arrivato io, di certo so che continuerò a insistere». La pallavolo, grazie ai vari Marouf (piaceva a Verona) e Ghafour e Mousavi (aveva avuto un contatto con Modena) è diventata un fenomeno sociale, tanto grande per cui tutte le partite di World League hanno fatto registrare il tutto esaurito da decine di migliaia di presenze. Ma tanta fama ha creato anche qualche incidente diplomatico-religioso, con un numero esiguo di donne-tifose ammesse alle partite della Nazionale. In passato anche Velasco si era speso, in quanto allora c.t., sull’argomento. Qualcosa sta cambiando? Qui nella sparuta truppa di giornalisti che segue le vicende della Nazionale di Boban Kovac tre sono donne, una portata dalla stessa federazione.
g.l.p