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 2014  settembre 01 Lunedì calendario

LIBRO IN GOCCE NUMERO 2

(Un’estate con Montaigne)

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Tutti a cavallo con Montaigne–
Trono. «Anche sul trono più alto del mondo saremo sempre seduti sul nostro culo».
Nuovo. «Nulla nuoce a uno Stato quanto il nuovo. I cambiamenti conducono solo all’iniquità e alla tirannia».
Registro. Montaigne appuntava i suoi pensieri su un rôle, un registro, di quelli che si adoperano in contabilità, con le entrate e le uscite. «Montaigne decide di tenere i conti dei suoi pensieri, dei suoi deliri, per mettervi ordine, per ritrovare il dominio di sé»
Spighe. Gli uomini veramente sapienti sono come le spighe. «Esse si elevano e si innalzano, la testa dritta e fiera, finché sono vuote; ma quando, nella loro maturità, sono colme e piene di grano, si fanno umili e a abbassano il capo. Hanno rinunciato alla loro presunzione, hanno riconosciuto la loro condizione naturale».
Medici. Come credere ai medici «dato che essi non vivono né meglio né più a lungo di noi»?
Differenze «Solo la varietà mi soddisfa, e la constatazione delle differenze».
Monsieur. «Monsieur mon partie», che traduciamo liberamente «il mio amico laggiù». Il quale, la volta che un tale raccontò a Montaigne di non avercela fatta con una donna e Montaigne ci si mise a pensar su, fece cilecca anche lui.
Germain. Marie, che dopo lo sforzo per un grande salto si trovò ad estroflettere un pene, fino ad allora rivolto verso l’interno. Montaigne lo incontrò nel 1580, durante il viaggio a Vitry-le-François, e l’ex Marie era adesso un Germain, vecchio e barbuto. Benché il celebre chirurgo Ambroise Paré avesse parlato di un monstrum, Montaigne, secondo il suo stile, ridusse la faccenda al pensiero ossessivo delle femmine nei confronti del sesso maschile, «a forza di immaginare, diventano maschi esse stesse».
Anima. «La mia anima è sempre a scuola, sempre in prova».
Pensiero «Il mio pensiero si contraddice e si disapprova da sé tante di quelle volte che mi è indifferente se a farlo è un altro».
Oscillazioni. «Il mondo non è che una perpetua altalena. Tutto ciò che in esso si trova oscilla senza posa, la terra, le alture del Caucaso, le piramidi d’Egitto. La costanza stessa è solo un’oscillazione più blanda».
Grammatica. «Le ragioni dei disordini che turbano il mondo sono per lo più di natura grammaticale».
Dente. «Dio è misericordioso con coloro ai quali toglie la vita un poco alla volta. L’ultima morte sarà meno piena e funesta, giacché ucciderà soltanto una metà o un quarto di uomo» (dopo la caduta di un dente).
Cavallo. Passione per i viaggi a cavallo, «resto in sella senza mai smontare, e senza fastidio, anche per otto o dieci ore di fila. Pur soffrendo di coliche».
Calcoli. Soffriva di calcoli renali, ereditati, secondo le sue convizioni, dal padre Pierre Eyquem, morto a 67 anni per un enorme calcolo alla vescica.
Malattie. Montaigne, convinto che le nostre opinioni sulle malattie facciamo più danni delle malattie stesse. «Traggo dal mal della pietra almeno questo profitto, che quello che non avevo potuto ancora ottenere su me stesso per conciliarmi o del tutto familiarizzarmi con la morte, esso lo farà; poiché quanto più mi tormenterà e mi affliggerà, tanto meno sarà per me temibile la morte».
Latino. I genitori avevano imposto a familiari, educatori e servitù di rivolgersi al bambino Montaigne solo in latino.
© riproduzione riservata
Antoine Compagnon, Un’estate con Montaigne, Adelphi, Milano, pagg.136,
€ 12,00.